Pègaso - anno I - n. 11 - novembre 1929

Il servitwne del I:>iravolo 605 . . :può essere foa me ,e te, ifi©n ha. possibilità di farlo lei. Se fosse stata lllliliaragazza norm:ah~ srureTuibe rilililiasta qmi ai eo!Ll:traistarti ,a, me.. Dun. - - I • • . q:u,e 1110n e·ap1see riniU:ilìdell!'a;m0ire. · E P•e~crus. s~ sbosse a g_ueste osselJ'sv3lzàt€looiÌ. f',ensrnva: -,- Ve[l/a- memte Ima a:agioilllie. mo non Jìl1lie ne SliJ.l[lèii ai)j}l'llia.tti. . . O@sÌÌ! ~~~Ua s~ra i{i) 1 @irla prima voti~, - iFer-cas isiÌ'ae.0@!l!l';J,Jii)a~~ at- Ji'eb.rea m!a1nira. · Usèi110no daHa Ba;raeca Rossa rud ora t:;11r:clJa. L'albero·d~l Pascià era perfido di odore maligno. Percas eboo la nausea di.quell'odore e si contrariò. L'@.hrea matura disse: - èhe <lelizi,a questo odore di gelsomini nottuooL Questo in, Ru,~sia 11.10µ <?-'è: ... O'è una pianta che somiglia, fua.... ·•., , · Percas· non la lasciò finire, la p!l'ese a braocetto oon violetnza: - Stai zitta! - Ebbe paura che l'ebrea gli sciorinasse U[la lezion:e .. · 'di 'hli@ifi•an.isea : - Stai zitta .. - . lL'ell>rea nulitrnrai e;redet,te nena pril!l!IJasoos,sai d'rumowe: - N~, Vlilole esse;i;''@ im1t,@rr0Uoda questo :sogno. È veraiÌ!R>eilìlte SffN~sito qwe– s1ii@ giov:ali1e gréco. Quainta beHezza c'è in questo silenzio. Più sa- , piemte delle parO'J:e. Vibrava al braccio di Percas, legg,er,a e spedita; fa-cèva ·i passi ipiù: piccoli e .più svelti che nell'3Jlll.dare nor,mal~; e si struggev·a d~l <?-Oll'ltento della c01Uquista guadagnata a palmo a palmo. · La tentazione fa le ,sue vittime co,sì. Per resistere e vincere è . necessario aver~ più. di vent'anni, e fuggire. 'Ma questo della fugt1, è un eroismo creduto vigliaccb.eri-a, e illessun uo.:rno si è m,aii v.·run.tat•@ <ilil!.l,wa fwg21, «11a;vftlFl.ti aUe lus~ngl!J.edi uria bella @rovoeante. · G:illi ilil-01i1illimi dic@ilillo dite questo non guasta H ga1'mntliJ!omo,e rt!i!r,a!lilo avamM eaeciiail•o!l'!Ì! clii f:i;odo!l'leiluoghi di ifi)r,oMbita ,eaioeia, e011111,e se '11Hll . l'ilil.bare 00i!J, d~s~rez,z;a ci if9sse virtù. Arn1clile se il forto porta 1a eorii– iliwsfone e ·1a .miseria rn: crusa dell'amico. ·Anche se v~olan.,i, i. viRcoH di Ulil.,saieram-ento o i patti di un'unione -soeiaile per· i qùali si sti- mar-omo civili i popoli. , . - .· _ Ha ragi,o-ne Giud,a qurundo p,arla di libero amore; meglio il li– be'l?o amor~ dell~ bestie; del traffi,oo e-amale degli uomini civili alla maini:era in li1SO ; almeno il ffber,o amor~ non inganna che la piropria ,ooeità. ,Noilil! eoilll.tJi'aie viriteoli. Si cb.iama libero :pomposamente :FJereM 1 -seihiav;o d,e~ Sgililso,e .swrHe €lii pr,ocreaizìiicHll:~·: iJ;).'@r essere Uoori S·C>~- . ;p>rii,Jil!@!lil@ iru !Ji)[l/•@1:~ 1dmai dlella vita. I]ljilf•@ffi'ruo:rfu stì, alte ib>estiie : M113l, ,}!Ì!beriii. L'•e:b>rea lilll<atililirru, . pensav•a oon :i;-ibirez~© mi. filgU, m.ai M,O!m v.@ieivsa rililunzilare ,a,if ,Silfl-Oi diritti di donllìl.a.·C'fu:e00sa era rimasto ~U'liJJ€)_1il@ !i:n qu.esfa donll'lia ebrea delle virti dei Patdarcb.i ? Pereas vole'V'a che io oontrastassi oon l'ebrea maitara, che affac– .ciaJssi i miei dubbi su queste oose deJ:l'a,m~we, io più gioV'~e di lmi iblioteca Gino Bianc9

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