Pègaso - anno I - n. 10 - ottobre 1929

468 G. Lippar-ini Poi l'apologo della volpe e del tasso; ed è scesa la notte con la sua dolcezz~ leggera e silenziosa, che il verso traduce limpidamente: Lieve come una clàmide di bisso la dolcezza dell'ora mi circonda. La città non si vede; ma di là da un colle si vede uno splendore che sale, come un riflesso d'incendio lontano, e in vasto cerchio per lo ciel digrada. E si resta in attesa del sorger della luna. Nelle sue prose s'incontrano quella stessa grazia, que:lla stessa se– renità· che fanno grate le sue poesie; i suoi racconti, i suoi scritti di letteratura, di musica, d'arte, le sue orazioni commemorative possono esser·lette anche oggi con diletto e con profitto per la limpidità dell'espo– sizione, e per l'attrattivlj, di uno stile semplice e naturale; poi, per il gusto dell'equilibrio, la semplicità varia e signorile, il disdegno di ogni eccesso e di ogni affettazione. Gli piacevan, se mai, quelle sprezzature che per il Castiglione erano come il condimento della grazia. È una prosa che è degna di stare accanto a quella di :Ferdinando Martini, anche se non ne possiede la fresca toscanità. Come critico, non si propose e non formulò un sistema; ma il suo motto poteva anche essere : ars una, species multae. Onde anche il suo ama,bile eclettismo e la serenità pacata del suo giudizio. Ammirava Wagner, ma non si negava di idolatrare Verdi e Rossini. In p1eno de– lirio di preraffaelismo, egli, pure ammirando il Botticelli, non si peritava di affermare la grandezza del Bernini e dei Caracci. « -i\. quando i rin– novati entusiasmi per il Caravaggio e per ,Guido Reni ? » Parole profe– tiche; dirle non era facile, quarant'anni fa. Ho ricordato più volte il Carducci. Pochi critici gli furono nel suo tempo così acuti e benevoli, ma apertamente sinceri, come il Panzacchi. Ecco un rico,noscime.uto coraggioso, a proposito della ristampa delle Nuove Poesie: « A lui, all'opera sua perseverante ed efficace, all'opera sua paziente e coraggiosa è dovuto in gran parte questo quaJ sia rinno– vamento poetico in Italia. » Ed altre osservazioni acutissime : « Se giovinezza significa, ne}J'arte come nella vita, forza e libertà, io sento essere più giovanili le poesie scritte da Carducci incamminato verso i quarant'anni, che la maggior parte di quelle scritte intorno ai venti.» « Per me ho sempre pensato che delle qualità artistiche di Carducci quella che prevale non sia veramente l'invenzione.... Penso ancora che chi voglia veramente scendere alla prima radice delle ispirazioni e dei trovati carducciani scoprirà il più delle volte che la mossa originaria viene dal di fuori. » Liberale e moderato, difendeva contro Carlo Hillebrand la politica giacobina, del Carducci, notando come essa, comunque, avesse avuto il BibliotecaGino Bianco

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