Pègaso - anno I - n. 10 - ottobre 1929

458 E. I'ea - Il ser·vitore del lJia·volo mi si chiamò recidivo. Conosco le carceri di tutto il mondo e non ho mai ucciso. L'uomo che mi parlava così, era Pietro Vasai, un :fiorentino magro, impulsivo, ma subito dopo remissivo c,ome un bimbo cui sia passata la bizza. Pareva che odiasse il mondo, e aveva un'anima, fraterna tutta amore romantico come, in genere, i ribelli. Se un insegnamento diverso lo avesse raggiunto in tempo, in– vece del ribelle, chissà che ne sarebbe stato di questo uomo, così volontario nelle opere di assistenza, così fervente sooza mercede lllelle opere di umana solidarietà. Invece, sui libri della questura era un punto nero, come chi è capace di delitti. « Dimmi chi pratichi e ti dirò chi sei.)) Diventava sospetto chi lo avvicinava. Le naziollli lo respingevano, lo perseguitavano, lo incarceravano spesso ; se– gnalato il suo arrivo, era atteso ed arrestato prima di scendere dal barco o dal treno. La sua prima visita alla ,nuova città, era la car– cere; subito dopo l'espulsione; oppure la libertà condizionata. Ad ogni sommossa, ad ogmi passaggio di Re, ad ogni festa 1I1azionale, per la prima pietra di un edificio, per Pietro Vasai era pronta la cella del carcere : ragio111idi ordine e di prudenza. I poliziotti di tutto il mondo gli avevano messo le mani addosso, e le percosse in– giuste lo avevano convinto all'odio verso le leggi di tutti i paesi. Sperava in un ordine nuovo. E fuggiva da un paese all'altro cer– cando u111 angolo dove non fosse conosciuto. Se, leggendo i gior– nali, apprendeva che un attentato era stato commesso 111ell' altro emisfero, si guardava intorno meravigliato ,che non ci fossero lì pronti i gendarmi ad arrestare lui come presunto complice, o co– munque per ragioni di prudenza e di ordine. - A Chicago per poco 1110n ebbi la corda al collo. 801110 paesi quelli che scherzano poco. I poliziotti spagnoli so1110 peggiori di quelli italiani. La libertà francese sa di mannaia. A Berlino ti arrestano se ridi, quando passa un soldato impettito. La Svizzera ill1 rifu~io finché hai quattrini, e il Belgio tinge peggio dell'llllghil– terra. h tutta borghesia compagna, tanto se ha la tonaca quanto se ha il colletto protestamte. I berretti delle repubbliche valgono le corone di quegli altri. Sono per l'anarchia! E impallidiva. ,Si levava il cappello come se una vampata di caldo gli fosse sul capo. Si passava le dita a mo' di pettine tra i capegli 111eri, e ti guardava con gli occhi più sereni delle sue parole. Ora da qualche tempo tossiva. - È il guadagno che ho fatto fin qui - ; diceva battendosi il petto con le dita chiuse tra loro come quando i-i prendl~ un pizzico di farina. Ma a me pareva il gesto di chi si batte il ·petto e dice : M ea culpa, mea ciilpa, mea maxima culpa. Peccavi, Domine, mise– rere mei. (Oont-inua). ENRICO PElA. BibliotecaGino Bianco

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