Pègaso - anno I - n. 10 - ottobre 1929

454 E. Pea Il cielo così illuminato da quel poco dì luna gialla, pareva più profondo e più vasto. Cercavo di orientarmi guardMldo il cielo; facendo mente a dove vedevo la mattina sorgere il sole e dove lo vedevo tramontare la sera; 1dealmeinte descrissi una croce nel lim– pido cielo: Levante Ponente Mezzogiorno Tramontama. Queste quattro d'enominazio!lli me ne chiamarono altre quattro: Morte Giudizio Inferno Paradiso. E rimasi estasiato con gli occhi in alto. Dissi forte: - Mio Dio! Subito U!llfischio lrucerò quell'oasi di silenzio. iMi alzai spaven– tato e fu bene. U111 vaso da fiori andò in frantumi sullo scalilllo della porta dove io stavo prima a sedere. Il Barberino dalla ter– razza aveva tentato d'accopparmi·. E allora mi ricordai che anch'io avevo tentato ,d'uccidere così un uomo. « Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te.>> Il passo più brutto è quello dell'uscio, ma è anche il più sicuro, e me ne andai senza rientrare a chiedere quel magro salario, per il quale avevo arrischiato di perder la vita e l'anima. IV. Quando rividi Giud'a, qualche tempo dopo, alla Baracca Rossa, mi parlò come i.e !llulla fosse stato. Come ,se lo avessi sempre co!llo– sciuto lì e noo altrove. La Baracca Rossa era U[l edjJì.cio, a U'[l piano da terra, a cui si aocedeva da una scala di legno, esterna, che dava sopra un lungo ballatoio, ombrato d'alle rame di U[l grosso albero chiamato Albero del Pascià. L'albero era abitato da U[l vecchio camaleonte, che qualche volta si prendeva lo svago di fare la sue passeggiate sulle finestre della Baracca, e per l'occasione si tingeva di rosso. La barba del Pascià pioveva i suoi fiori a rappe lunghe come fili d'erba, e dava odore snervante come le acacie e i tigli in primavera da noi. Su quell'al– be-ro gli uccelli non lllidificavano perché avevllililo paura del cama~ leo111te. La Baracca Rossa era costruita i!ll legno .e ferro, tinta di minio scarlatto. Il tetto della Baracca Rossa era a due spiovènze e inca– tramato. Così n nero e il rosso si sposavano in perfetta armonia. BibliotecaGino Bianco

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