Pègaso - anno I - n. 10 - ottobre 1929
Wyndham Lewis 443- e ripetizio1I1i, ma alla cui ammirazione siamo, a nostro malgrado, trascinati da un vigore ililsolito di approfo1I1drmenti psicologici e– da un'efficacia IIlel rappresentarli a volte veramente grande. La, :figura di Kreisler, lllella sua stortura, è magnifica. Questo s,atanico• impotente par riassumere in sé tutte le disfatte degli ~ti,sti falliti, il febbrile disgusto dell'ideale lllOIIl raggiunto, le vendette dell'uomo, contro l'insufficeinza della realtà e Ila mediocrità deUa creazione. Kreisl~r ha l'energia devastatrice di un Jago .... Anche lo stile è strruno. Parole inusitate o rare, ardite locuziollli pregnanti reindolllo aspra la lettura di ,questa p,rosa tanto lontana d'alla, :fluidità ca– nora di un Wilde, più prossima a qualche modello tedesco. Tarr·. rÌll:ilane tuttavia una di quelle opere alle quali la critica non lesilila. lodi ed àmmir.azio[).i per la poten~a dell'illlgegno che vi risplendé, ma che il pubblico lascia volo1I1tieriin disparte ahche perché tur– bato dalla violenza del tono, dalla difficoltà delle psicologie e da, una 001I1cezio1I1e a rovescio del suo ideale di vita. The Wild Body) invece, è libr,o più amabile. È del '27. Si tratta,. in sostanza, di Ulllaserie di rooconti e ritratti, dieci illl ,tutto, e che· si muovono su sfondi svariati, che vanno d'alla Bretagna ·a Parigi, alla Glalizi,a ,spa~nola: frutti p,robabilmeinte di vagabonde fianeries· dell'autore. Ritratti non immobili però, ma in azio1I1e,rivissute le· figure nei loro gesti più minuti, .spesso freudianameinte elruborate– all'intemo. Ritratti, diciamo, dinàmici. Li finge l'autore 1I1arrati da certo Ker-Orr, Ulllim'aginoso story· teller che si diverte a mu,overe come pupatti questi perso1I1aggidella sua fantasia, e che la preteind~ a grande umorista. « Freud spiega tutto col sesso, )) d)i.ceLewi,s, « io, invece, spiego tutto col riso. A me il sesso fa sbadigliare: ma i miei sguardi scintillano di gioia o~ii volfa mi accade di sorprendere qualche stilistica anomalia da col– locare nel grottesco museo del mio realismo.)> Navighiamo dulllque· ancora in pieina voluttà di irrisio1I1e. E A Soldier of Humour è ilil– fatti il titolo claratteristico del primo racconto, una burlai condotta dall'autore, ool conoorso di tre americani, ad un oomico tipo d)i.. albergatore spagnolo. La burla è filmata attraverso le ,pagilile 'di questa novella colil Ullliagioco1I1ditàe un'immedi,atezza di to1I10ve– ramente mirabile. E figure e paesi e tratti psicologici scattano e– trascorrono nel frattempo. Qui, oome negli altri racconti, vorrei dire si soote il pittore, il segno 3Jllgoloso di chi maneggia la peama un po' da pennello, a zaffate, a risalti. E questa maniera piace. K· più ancora nel racconto ,che .segue, Beau Sejour) in cui ci si raccolil– talilo le O'esta di 1alcuni Poles (studooti poveri polacchi esiliati in, Framcia ~el ,periodo preoedente alla rivoluzione russa) ilil U1I1a pen– sione francese. Questla pensione è toouta da una Mademoiselle Péronnette, alla quale nolll spiace dli far parte delle sue gra~ie :a. certo Oarl, masto- ìbliotecaGino Bianco
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