Pègaso - anno I - n. 10 - ottobre 1929
Racconto d' inverno 435 haJI1noaiuta/te! Il bello poi è questo, che no111 ammazzano e non feriscono nessuno : ma metto1n certe paure ! - E dove s~anno ? - Ah! questo non si sa. Io né conosco uno che è un pezzo grosso, e una sera m'ha fatto c~ire d'esser sempre pronto per me o per i miei ·amici. L'ho conosciuto da bambÌIIlo. Insomma, se tu credi, io m'incarico di pr,esentare il tuo caso alla congrega. • Se quelli accettano si attirano i due gobbàcci in un IPOstocombi– nato, gli si fa il processo e poi s'infligge la pena. Chissà che non si possa ottener che tu sia presente. Asdente taceva incantato da un sospetto: che Nimbrotte fosse lui il pezzo grosso di quella benefica c'ongrega. - O !Perché si chiamano << Compagnia dei Sabbiosi)) ? L'infermiere scop1Piò a ridere. - Non lo so bene - rispose impacciato, ma forse perché i primi fondatori erano dei bravi re– naioli del fiume. - Sabbiosi ?... Sabbiosi. .. ? - ripeteva Asdente ..- Non è mica trovato male. - Poi all'improvviso, con la faccia smarrita da un grave sospetto, disse : - Io son disposto a metter nelle tue mani tutta la facce111da,ma bada, ·Nimbr,otte, che se mi hai canzonato è coone dire << Asdente toma al manfoo1mio.)) Sì, dimmelo subito . -1 gridò - se fai sul serio, o riporta.mi al manicomio, riporta.mi al manicomio : quello è il posto !Per me, allora. L'infermiere cercò di rassicurarlo e di tranquillizzarlo, impen- nandosi come per un'offesa. ' Fuori della porta s'udì un pesticciare cauto che· si allontanava. - Non si potrebbe andar fuori a parlare? - chiese Asdente molto infastidito. / Nimbrotte no111 rispose sublto, U1I1 poco imbarazzato, ché anche lui aveva udito quel passo e ben satpeva chi adesso ciabattava in cucina. - Andiamo pure. È tanto che son pronto- - e aprì l'uscio. ~ Vado fuori un momento - gridò verso la cucina, poi rientrò in camera a prendere un fazzoletto dimenticato mentre Asdente a pas– settini d'attesa percorreva il corridoio verso la IPOrta. Tornando con un fazzolettone spiegato a tuffarci il nasò, Nim'.' brotte s'arrestò di colpo, in ascolto, e il gobbo, pallidissimo, prese a '- tremare. · La femmina affacciatasi dalla cucina sul cortile grid,11vacon. quanto fiato aveva in corpo la gran no-yità a tutto il casamento. Un gobbo, un matto scappato dal manic'?:qiio era venuto dal suo uomo per farsi riprendere - << Ohe !Pericolo, pensate ! )) - ripeteva alla curiosità di chi dal fondo le dava retta. Salivano confuse voci– ferazioni di ,donne, gridi dli mera.vi.glia e di timore, domrunde an– siose : << Dove sorio ? Ohe· fanno ? ))_ - Scendono ora le scale - 'rispondeva lei, convinta di -dir vero. Biblioteca Gino 'Bianco
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