Pègaso - anno I - n. 10 - ottobre 1929
434 A. Loria Ci fu un lungo silenzio durante il quale l'infermiere finì di radersi, si lavò la faccia, si mise il colletto. - E allora cosa vuoi fare a quei due ? - domandò di nuovo. - Ho preiparato una trappola per loro in casa mia : un trave sulla porta che caschi in testa a chi entra. Ci pensi, tu, all'entrata di Scartoccio ? Se il trave traditore lo piglia sulla gobba, gliela. scende di colpo sul culo ! - e rise e si sfregò le mani friggendo dentro la poltrona. Nimbrotte sorrideva a malincuore, scontentissimo di veder l'amico farneticare in quel modo. - E se poi 1110111 ci veng,01110 a casa tua? - chiese con precau– zione. - È proprio l()er questo, che ho bisogno del tuo aiuto. Bisogna farceli venire, magari con l'inganno che si deve concluder pace. - Ohè, dico, ma alla galera, tu, non ci pensi ? - lo rimproverò l'infermiere. - Questo non va assolutamente. Bisogna trovare un mezzo migliore di gastigarli. Ci vuol pazienza nelle vendette. Ecco, vedi li sul comodino, ho letto un libro, in questi giorni, dove c'è uno messo in prigione per colpa di un altro 1Pr01Prio il giorno che doveva andare a nozze. Ci sta vent'anni, e dopo vent'anni si ven– dica, ma tutto con pazienza e senza accoppar nessuno. Rovina quel– l'altro ch'era diventato ricco e aveva sposato la sua ragazza, gli ruba un figlio e quando una notte si fa riconoscere, l'altro muore di paura. È un bel libro - aggiunse l()rendendolo di sul comodino -: e dovresti leggerlo anche tu l()er imparare la pazienza. - Cosa mi parli di pazienza, ora? Non capisci che se aspetto ammattisco? L'infermiere girava e rigirava il libro tra le mani. - È un bel libro - ripeteva come se quella fosse l'unica cosa che avesse interesse .al momento. - Avanti, Asdente, sii calmo e fidati di me - disse poi con un sorriso !Piuttosto furbesco. - Mi è venuto in mente - e buttò via il libro quasi fosse un pericolo al suo discorso - che un modo migliore c'è a portata di mano. Affi– dati a me, o meglio ai miei amici della « Compagnia dei Sabbiosi ».. - E chi son questi ? - domandò stul()ito il gobbo. - Devi sapere che esiste in queEita città una congrega di bravi giovanotti, i quali, visto che per i l()Overinon c'è giustizia, han preso l'impegno di l()unire tutti i soprusi, le porcherie, le angherie dei prepotenti. - Dici davvero ? - fece Asdente colipito come da una gran _ bellezza. '- Ma certo. È un paese, questo, pieno di ,società segrete: fra tante cattive ce n'è anche una buo:µa. Sai, non possono far tutto 'alla luce del giorno, per non aver delle storie con la polizia, ma . sapessi tu quanti strozzini :han rimes~o a l()Osto, quante vedove ·Biblioteca Gino Bianco
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