Pègaso - anno I - n. 10 - ottobre 1929
Il problerna della storia letteraria e l'opera del De Sanctis 419 e l'indagi1I1e sui singoli scrittori (a parte gli errori trascurabili do– vuti a ÌIIlesattezza dell'informazione) dopo tanto serio e fo::atunato lavoro IIlelcampo della critica, la Storia del De Sanctis non sempre possa più esser ritenuta aideguaita. Di vari scrittori importanti la fisionomia appare nel com.plesso mutata; e sarebbe UIIlnon senso ostinarsi a farsi guidare ancora ilil questi casi dai criteri del De Samctis. Non si offende la memoria di lui, osservando che la sua Storia) nel senso da noi chiarito, appare alquanto invecchiata, com.e non si offende alculil grandissimo filosofo del passato osser– v'.1ridoche le sue iiilterpretazioni della realtà non sono più adeguate al nostro sentire. La critica cosidd'etta definitiva è una delle tante parololile vuote di senso che se.rvono ad inebriare i poveri di spirito. In realtà la critka, a seconda dei teimpi e dei singoli autori, si ,propone problemi sempre diversi, che mutalllo continuamente il pu1I1todi vista da cui si può riguardare uno scrittore. E ogni libro di critica va pertanto considerato, non secondo un criterio astratto e fantastico di per– fezione, bensi secondo il reale contributo alla risoluzione di quei pro– blemi che l'autore ha scelti. Un'altra bella illusione è la critica che ho sentito definire « inte– grale», e co1I1sisterebbe in una specie di ecclettismo estriiilseoo, in eontra;sto con le attitudini e le possibilità iiildividuali del critico. , Come imporre la se1Usibilità artistica, ovvero la profondità specu– lativa, a chi ha solt3illlto 3illlimae cervello di erudito ? Lavori ognuno quel campicello che può, ed educhi le piante che meglio soddisfano ai suoi interessi spirituali. Se i frutti riuscir3illlno a buolila matura– zione~ non potremo disprezzare il solerte agricoltore. Per lo scopo che si prefiggeva il De Sanétis, ad esempio, sarebbe stato UIIl errore far larga parte alle biografi.e degli autpri anche maggiorL In realtà esse non sono disdegnate, ma implicitamente rivissute IIlella çlescri– ziolile della persolilalità ideale di ogni scrittore. È logico invece che in un'opera di carattere più specialmente divulgativa, si debba di ,queste biografi.e tener conto; ma 3illlchenel f.ar ciò si può non ca;d!ere nel vuoto cronachismo, dominando gli avvèlllimenti che si raccontano con l'idea che della personalità del– l'autore ci siamo. fatta, in modo da metteme in rilievo i più si– gnificanti. E cOiilclu:diamocol rico11dare che nella storia tutto si ritrova; ma · è sempre alla forza illuminatrice; sililtetica e anal,itica insieme, d!el pensiero jndividuale che è affidato il compito di saper cogliere e .amim.are, in relazione COiil i criteri più generali di metodo già accen - nati, ciò che può essere efficace, anzi essenziale, in una storia della letteratura. , . GIUSEJPPEJ CITANNA. ibliotecaGino Bianco
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