Pègaso - anno I - n. 10 - ottobre 1929
ns G. Citanna stasio : gli mancò un m001do interiore della C()Scienza, operoso·, esprunsivo, appassi001ato, animato dalla fede e dal sentimento. Mancò a lui quello che mancava d'a più secoli a tutti' gli italiani e che ren– deva insanabile la loro decadenza: la sililcerità eh forza delle con-. vinzioni. )) Orl!ene 0 :' qual valore p111ò mai avere, in relaziollle·col giudizio dèlla per.sonalità del Go1dollli commediografo, la frase che gli mancav.a un « mondo interiore della coscienza>> e cioè cc la sincerità e la forza delle convinzioni ? » Forse. che più tardi il Niccolini con l'Arnaldo · da, Breso-ia riusciva 1I1ell'arte a porsi più in ·alto del Goldoni ? E come si potrebbe ,dl'altra parte dare UIIl compiuto giudizio della per– sonalità del Goldoni, .prescilll'dendo dalla sua qualità essenziale di scrittore di commedie ? È chiaro che la questione toccata, sebbene non sia stata messa in giusta luce, è proprio quella dell'errore più . grave della Storia del De Sançtis. Dal quale errore tuttavia il critico ·sommo ID.On si lasciò domi: ·nare, mercè il suo senso spontaneo e ·profondo dell'arte·. E quando avrà salutato con entusiasmo il sorgere del famoso mondo interiore e morale nel Parini, e poi la violenza dell'Alfieri : cc Né ci voleva meno che quella esagerazio111e quella violenza per colpire le torpide· e vuote immaginaziòni. ... », eccolo a dichiarare che: cc Il contoouto politico e worale 1110n •èqui semplice stimolo e occasione alla forma- . zione artistica, ma è la sostanza, e invade e guasta il lavoro-dell'arte. Il qual fenomeno ho già 111otatocome camtteristico della nuova let- · teratura. >>. Né alla letteratura patriottica, venuta proprio dopo la famosa cc restaurazio111e della coscienza» e il formarsi d?un « mondo inte– riore», darà m31ggiorvalore di quanto illl complesso 111-e abbia anche agli occhi nostri. Dico (fui Berchet, del Pellico, del D'Azeglio e d'al: tri di quél periodo. Ed anzi avverrà in ultimo il curioso fenomeno . d'una esagerazione limitativa, che può sembrare inesplic;abile. La Storia infatti si' chiude con. evid'ente scontento per la 111ostralette– ratura dell'Ottocento e con l'aspirazione- a vederla· superata con forme d'arte più ricche e ullliversali. cc Abbiamo il romanzo storico ; ci manca la storia e il romanzo·. E ci manca il -drM11ma.Da Giuseppe Giust1 non è uscita ancora la· ,commedia. E da Leopardi non è uscita ancora la lirica. >>Queste affermaziollli posso1110 faci_lmente esser -accusate di assurdità e no111 · ci fermiamo a discuterle. Ma non è poi errato che la letteratura feco!Ildata dai nuovi ideali morali e politici, non 8ibbia la larghezza di espressione e il carattere di u111iversalità · propri di quella del Trecento e del Cinquecento. Nel qual secolo poi, come ognU111 sa· ar– chitettura, pittura e arti plastiche ~IIl genere, raggiunsero l'apo'.geo. Abbiamo finora co111sideratapiù specialmente la questione o-ene– rale aeI metodo_. S'intende poi che per que_leh.e riguarda il giudizio• Biblioteca Gi_noBianco
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