Pègaso - anno I - n. 10 - ottobre 1929

412 A. Moravia _ perché dovrei tradirlo, Tino? ... nom.ho più m.ulla da perdere e ho tutto da guadaginare. L'ufficiale ebbe un o-ran scoppio di risa sa11castiche : - Ah .... tu b • sposata a quell'uomo! ti ci vedlo! - ripeté - ti ci vedo! - ; poi br usoomente av venne um. fatto inaspettato, tutta quella durezza pr, obaibilmem.te nom. naiscondeva che una furiosa disperazione, il Cattaneo vide quel gramde corpo piegare ad un tratto le gambe e caidere i:n gin-occhio davanti la fanciulla: - Non mi lasciare .... - disse il Patti oon una voce molto diversa da quella di prima, premendo la fronte com.tro quelle gambe : - lo sai bene che m.om. ho che te .... Con uno stupore rabbioso l'assicuratore, dal suo nascondiglio, vide la fanciulla stendere quella stessa mano che accomiatam.dosi le aveva baciato e accarezzare la testa china dell'uomo : - E e-osa fa– resti - ella domandò con una tem.erezza altrettamto improvvisa quant,o brusca era stata la disperazione del suo 001mpagno, - cosa faresti ,se ti lasciassi veramente ?... Ci fu um.lungo .silenzio: - Lo sai bene - disse alfi.ne a bassa voce, oome vergognoso il Patti, che ora, senza muoversi dalla sua difficile po.siziOIIle,avev•a preso la mano della ragazza e se la pas– sava pian piano .sulla guruncia, - lo sai meglio di me .... Il Patti continuava a lamentarsi e a supplicare; guardando fi.ssamem.tela lampada con quei suoi occhi tristi e trasogmati, la fan - ciulla pareva meditare, e intanto continuava ad accarezza.re l'in– gim.occhiato... ; fim.almente parve al Cattaneo di aver visto abba– strunza; :si tirò indie.tro e chiuse la porta. Tutta la n,otte egli vegliò sen~a mai ,riuscire a prender sonno ; _ · al dispiacere 1 s'aggium.gevano le ferite fatte al suo amor proprio dalle ingiurie del Patti e dall'indifferenza della fainciulla; avrebbe vo– luto aindar dail tenente, gridargli: « ah io som.o un :imbecille .... e lei .... lei dì grazia cos'è? Io lavoro, guadagno .... ma lei, lei cosa fa? ... )); tra questi pensieri rabbiosi e tristi, la mente gli andava ogmi tanto a quei due : « io sono qui.. .. )), pensava, « e intanto quei due ... , lei e il suo ufficiale, chissà cosa fanno, proprio qui vicino, a un passo da me ... -)); avrebbe voluto amdare di nuovo a spiare, oppure buttare all'aria le coperte e. irrompere in quella stanza ... ; ma seppe vincere tutte queste tentazi oni. Pa reva che quelle ore non dovessero mai passare, ma finalmente um.po' di luce cominciò a tra– pelare tra le imposte malchiuse ed egli udi qualcheduno, là di fuori,· nel corridoio, spazzare negli rungoli : era l'a.lba; al ru~ore lontano e frumili~re di quella granata ~he un a serva mattutina me– nava com.vigore sul pavimento, gli riuscì alfi.ne di aiddormentarsi. Venne destato che era ormai giorno pieno, da um.cameriere che portava una lettera; era stata scritta, questa missiva, d'alla sigmora Sofia, la quale, in uno :Stile concettoso e senza troppi riguardi, gli BibliotecaGino Bianco

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