Pègaso - anno I - n. 10 - ottobre 1929

Una domanda di matrimonio 40!} disse alla famciulla appena la figura esile di lei si fu affaicciata. dall'oscurità della porta; - dice che vuole sposarti...; senti un po' tu .... La ragazza sedette. Con voce malsicura, ché ora, ,per la presenza di lei, tutta l'emozi{)llle del primo momento O'liera tornata l'assi- i:, ' - c11/l'atore ripeté la sua domanda, e ridiede tutte le illlformaziollli, senza questa volta ometterne alcuna; egli .parlava e senza mai guardarlo, senza mai illlterromperlo, la falllciulla v~lgeva verso la lampada un volto nolll si c~piva se trasognato o pensoso : gli occhi eramo spalancati, fissi e tristi, la bocca non cessava di modificare l'atteggiamento delle labbra; ma quando il Oattameo ebbe filllito, fu oon una specie di caloi:e volonteroso che ella lo ringraziò, e gli d[sse che in linea di massima accettava; - ci sono for,se due o tre diffi– ooltà da appianare, - •concluse colll tranquillità - ma sornocose da poco .... e domani potremo essere del tutto sicuri. ... Dopo di che, la signora Sofia decise, e la vecchia cugina ft>rvida– mente approvò, che il Cattameo per quella sera ,sarebbe ['·estato a cena. La camera da pranzo era uno stanzooe press' a poco altret– tanto buio e ,squallido che il salotto, la cena fu imp,rovvisata e oat– tiva, tutto andò come se niente di ,straordÌlll•ario fosse successo, ci furono i soliti discorsi della veochia sulle vite dei ,samti, sui fatti della parrocchia, sui miracoli, le ,solite imperterrite approvazioni della cugina; sola novità tra tante abitudini fu, per il Cattameo, Ulll sorriso tra timido e mesto, silenzioso, che ogni qual volta egli la guardava, la fanciulla credeva di dover rivolgergli. Era c,ome se ella avesse voluto scusarsi di qualche cosa, ma, nonostante tutto il suo amore, pur mettendolo sopra un tutt'altro piamo, il Cattaneo non .p,otéfare a meno di paragolllare quel sorriso, chissà perché, alle cointilllue e nolll richieste •app,rovazioni della vecchia cugina; d'altra parte, però, gli pareva d'essere quasi felice, mille pensieri muli- , !llavano nella sua mente eccitata e stanca, solo tormento era avere la fanciuUa così vicina e nolll saper parlare, nolll sapere esprimere tutti i confusi sentimooti che gli ,premevalllo l'anima. La cena finì come era oomilllciata; dlopo la cena, ci furolllo afoullle oonsiderazioni della signora So:fi,asui matrimo!lli d'oggi e quelli di ieri, la cugina co1se la palla al balzo per fare _pnelogio nostalgico del padre di Giovanna, e fu tutto. Il Cattaneo restò anoora una mezz'oretta, e :poi si congedò; la fanciulla l'accompagnò alla porta; sulla soglia 3/ccomiatandosi, egli le prese la mano e la baciò : vide la ragazza torcersi un poco e arrossire tutta, e credette ·che fosse di pudore; poi la porta si chiuse ed egli fu solo. Pioveva fitto e silenzioso, un'oscurità nera empiva la straduoola, dove c'era la poca luce di Ulllfamale, si vedevano luccicare ed oc– chieg,giare illl terra rnna quamtità di pozze e di rigagnoli; facendo nn passo avanti e due indietro, il Cattaneo s'inerpicò su per la bliotecaGìno Bianco

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