Pègaso - anno I - n. 10 - ottobre 1929
-Una domanda di matrimonio 4-03 conversazione, ma rovesciato sopra la sua sedia, oolla testa ap– poggiata oontro la· parete, fissava glì sguardi neghittosi, run111o±ati e pieni di llfll crudele malcontento dei suoi occhi illlfossati e fe.mminil– mente cupi, ora sul soffitto, ora sulla folla dei ballerini; poteva avere pooo più dli trent'an.111i, ave"\Tau111a statura magnifica e robusta, con 1m non so che, nello stesso tempo,. di morbido e sÌIIluoso; la testa era picoola e lustra, l'orecchio perfetto oomè quello· di una do111na,i tratti del volto di Ufllagrande finezza ed atteggiati ad una specie di sobrio ed acerbo disprezzo, e, alfi111e, particolare strano ÌIIl Ufil uomo di tale corporatura, le IJilllllli e, soprattutto, i piedi stupivano per la, loro esiguità e la loro eleganza; era stato presentato al Cattaneo col nome di Fausto1Maria Patti e l'assicuratore ,aveva anche osservato , che gli altri ufficiali, tutti in _fi111 dlei ,co111ti bravi figliuoli, avevano per lui 1ma specie dli riguardoso e prudoote rispetto; Ìlllcuriosito, il Cattaneo si avvaint,aggiò di un momooto nel quale tutti ballavruno e alla tavola deserta 1110n e.ramo restati che loro due, per attaoc,are disoorso. - Non balla, tenente? - gli domandò. - No, noo ballo - rispose l'altro senza staccare gli occhi dal soffitto, e d'•altra parte ~,e111z,'ombra d'insolooza. ~ Non balla perché non sa ballare, - illlsiistette il Cattaneo con molta prudenza - o perché il ballo 1110n le piace ? L'altro ebbe llfll riso oorto: - Io no111 saper ballare - ripeté - io che ho perfino preso dei premL., 1110 - soggiunse dlopo un istrunte - noo ballo semplicemente perché non ne ho voglia. ' Il più era fatto; dopo alcune altre domande il toooote aooondi– scese a staccare .gli occhi dal soffitto e a mettersi ,a parlare ooll'assi– curatore, fu anzi quasi gentile, domandò all'altro se veniva da Mi– laJI10,e dopo la risposta affermativa di questi, s'informò minuta– niente ·sullo stato attuale e sul numero dei locali notturni, tabarins) e altri siffatti luoghi di divertimento d[ quella graJI1decittà. - Ma veramente - rispose il Cattaneo che frequentava poco quei posti e, obbligato a destar.si presto per· correre al suo ufficio, era so– lito non andare a letto troppo tardi : - veramoote me 111e i111tendo poco ... ,, oe ne sono ci111que o ,sei, tra questi, per esempio, l' Alhambra, che fan1110 certo dei buoni affari.... J · - E il Bal-tic-tac c',è anoora? - domandò l'ufficiale che ora aveva appoggiato i gomiti sopra la tavola e lo guardava. Il Bal-tic-tac era stato u111a sala notturna, famigerata per certi suoi scrundali che aveva avuto i suoi massimi e più triJsti sploo- ' ' dori parecchi aimi addietro, cioè verso il 1919; l'assicuratore ne ri- cordava vagamente l'esistenza, ora non sussi,steva neppure più il fabbricato dov'era situato. - Non c'è più, - rispose alfillle. - Ah! - fece il Patti, ed ebbe oom.e un sospiro.
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