Pègaso - anno I - n. 10 - ottobre 1929

' Lettere inedite del Tommaseo ad .Alessandro Manzoni 393 Caro signor ~'.fanzoni, io oso sperarla questa grazia; oso chiederla cooi istamza. I miei auguri a tutta l'ottima sua Frumig1ia e a Quella special– mente che mi permetteva un titolo ch'io non ho mai dimenticato 1 ), e che ogni anno viene a rammentarmi con nuovo affetto di grati– tudÌllle 2 ). III. Caro ed ottimo mio signor iManzolili, Il suo TOMMASElO. (Firenze) 21 del '30. Quante obbligazioni! E quanto la sua bontà mi confonde! La stampa degli untori è stata almeno, dopo due secoli, buona a qualche oosa, poiché mi ha pr,ocacciata una risposta di Lei 3 ). Quel ch'Ella dioe de' sililolilimi è tutto vero : io lo sento. Io. potrei bene pregare i lettori nella prefazione, che in Ulilalingua così tiranneggiata dalla licenza ~cettasserò le mie distinzioni come vere, ora in parte, ora ilil ·qualcuno dei casi, ora sulla fede d'un solo ,scrittore antico, ora sulla fede d'un recente, ora su quella dell'uso a dispetto degli scrittori :aJlltichi · e recenti : i lettori non s' arrenderebber•o però alla pre– ghiera 4 ). L'uso, Ella dice benissimo, è l'ar.bitrio sovrano; ma c'è di voca– boli dove l'uso della 1illlgua ,p,rlata dice pochissimo o nulla, come, per esempio, nelle ,parole orgoglio) gioia, scrittore. E in tali casi,. io non so se ,si debba rifiutare l'esempio foss'anoo d'un solo di quelli (•he si dioolilo classici o testi, pur per soddisfare all'incredulità di coloro che credolilo all'autorità più che alla nuda ragione. La istru– zione per me ,non è ohe Uiilascusa, uno scudo, U1I1 di più: e come tale, vorrei anzi metterla tutta Ìlil nota. Lei me 1I1e dissuade, io ci teng•o 5 ); ta1I1topiù che quei passi così senza senso, o con pochissimo, Ìlil mezw 1) Donna Giulia. Perché non la chiama più Maman? 2) « In sul partire per Rovereto, ricevo una lettera dalla madre di Alessandro Manzoni, la .qual mi pregava di passare da lei; e ciò per prestarmi (la intenzion :sua era altra che di prestito) tanto da fare il viaggio. Accettai il danaro, e con– servo la lettera, come cara memoria i> (Memorie poetiohe, libro III). 3 ) La risposta del Manzoni, datata 13 del 1830, è in Pègaso, fascicolo di maggio. 4) Gli aveva· detto il Manzoni: « Temo adunque che ,alcune delle distinzioni di significato ch'E!lJa fa tra vocabolo e vocrubolo, le quali rappresentano distinzioni vere e molto :fine d'idee, non si trovino di fatto, almeno con quella precisione e si– <!Urezza e costanza, nella accezione dei vocaboli medesimi >i. 5) « Del resto, giova ripeterlo : ovunque io posso confermare le mie distinzioni eon !',autorità degli sc·rittori, lo fo volentieri. E i passi ripongo in nota >J (Prefazione al Dizionario dei Sinonimi, Firenze, Pezzati, 1830). BibliotecaGino Bianco

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