Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929

198 G. Guerrini costituire Scuole primarie di musica in ogni capoluogo di Provincia, scuole che abbiano il solo còmpito d' impartire l' insegnamento ele– mentare, d'inculcare lllei giovani la passiOIIleper la musica, di rac– cogliere e sceverare gli elementi, proprio in quei campi e fra quelle classi sociali che per doti fisiche, per verginità di mente e di spirito, più foeilmente offrono alla musica 3Jil.imeid'artisti. E la storia insegna che quelle sooo sempre state le fonti più copiose. Ma intendiamoci : dicendo « scuole primarie di musica», non si allud'e alle già troppe scuole pareggiate che pullulano ()fVUnque,col ,solo scopo di coocedere diplomi a bocciwti o a boociandi !llei:regi Con– servatorii. Niente pareggiamenti se non ai grandi Licei musicali che abbiano scopi e mezzi identici a quelli dei Colllservatorii. Qua– lora ogni capoluogo di Provincia avesse la propria Scuola primaria di musica (,poche classi e •bene affidate, sorvegliate e guidate da Ulll Provveditorato apposito), queste potrebbero inviare ai Conserva– torii un bel numero di elementi scelti, i quali verrebbero poi a sosti– tuire i dilettanti che oggi soffoc81Iloi1I1segnanti e insegnamento e che si dovrebbero eliminare. Si riprodurrebbe, in Uilla parola ciò che avviene, o dovrebbe avvenire, per le Università. Per. quamto riguarda le grandi città, non si dovrebbe poi la– sciare intentato 1I1essunmezzo perché la passiollle alla musica pe- 1I1etrassefilll1I1elle classi sociali illlferiori. Al Conservatorio di Parma, già da due anni, si scelgono in vari orfainotrofi dlellia città quei gioviani che dimostrano attitudini e passione per la musica; e sono avviati a questo studio, anziché a lavori manuali. I risultati sono stupendi. Se poi 1I1elle classi d'i camto corale delle Scuole ele– mentari e nei gruppi corali dei ,SÌIIldacati operai, si ,sapesse uscire dall'Ìlllseg,name:nto pedestre dei soli ililni :rm,zionali, per elevarsi a qualcosa che sia arte davve~o, avremmo in ciò un altro efficace mezzo .per raggiungere lo scopo. Assicurato così alle Scuole di musica il « prezioso e raro mate– riale», molto sarebbe fatto, senza per ciò richiedere aggravio al– l'erario, ma solo un lievissimo sacrificio ai Comuni. Le altre riforme necessarie all'elevazione delle nostre Scuole superiori di musica, dipendono invece e quasi esclusivamente dai mezzi fin31nziari che il Goveooo vorrà o non vorrà assegnare. Ho detto « Scuole superiori)) perché i Conservatorii dovrebbero real– mente essere tali. Ma per giungere a ciò, mancamo 3Jilc6ra ad essi molte cose lllecessarie. Le loro biblioteche, ricche quasi tutte di « p,re– ziosissimi cimeli», sooo poverissime di materiale vivo ed utile, ch'è il solo pane spirituale quotidiano dei giovani, ed anche degli altr:i. Le illostre scuole moocano di palestre sperimentaJi, poiché le piccole orehestre che le classi forniscono, (e in cui gli allievi stru– mentisti dovrebbero apprendere la loro vera pr,afessione, e gli allievi BibliotecaGino Bianco

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