Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929
1 tetti rossi 195 Ma questi ha visto me e s'è messo a ridere come un bambino con tutta la sua forte faccia incastrata fra gli spalloni da lottatore. Poi s'è alzato adagio, in tre tempi, e m'è venuto dietro, felice della SOI'JPresadestata. Lo invito al mio desco e mi scuso per il modesto lesso e il sale grossolano. - Le gros sel? Qa <jest bien! Il collega, con gentile pensiero, ha tirato fuori per l'occasione una bottiglia di vecchio Barbera. L'ospite è al colmo della gioia. - Un diner parmi les fous I... L'idea lo esilara, evidentemente. Ma all'ultimo bicchiere si fa serio e sentenzia in un bastardo meneghino infranciosato : · - Je te donne) moi) el secret per giudicar i matt. Fin che un elsa far i so interess) credi minga qu)il est fouj s)il ne les fait pas bien) ça commencej mais s)il fait celui des autres) Fè matt del tutt: E non visita il manicomio. - L'è minga une ménagerie da visitar! All'uscita, il [Portiere, avvertito della celebrità del visitatore, gli porge ossequiosamente l'album da firmare. L'artista lo rovescia e, sull'ultima pagina, scrive a larghi tratti di ,peruna : Le medecin est un grand artist e l'artist l'è un gran dutor. E firma. E dà dieci lire al portiere: l'ulllico che l'abbia fatto. UN RISAi'fATO. M'ha visto. E il volt-Ogli si è aperto, arrossendo. In piedi, tra i filari delle viti e col falcetto illl mano. Lui, c001un'arma affilata. Lui, senza alcuno vicilllo. I [Pantaloni serrati da una cinghia, la camicia bianca nel sole, e sul volto maschio di bel ragazzo italiano l'ordine la luce il sorriso. Venti giorni fa era in una stanza nudo stravolto urlante e di– vorava lo sterco. E ride, ora, e mi tende la mano un po' impacciato e felice. - Bravo. Lavori? - gli chiedo con la solita voce che vuol esser tranquilla. E non lo è. Perché lo spettacolo d'una mente risanata non ha l'eguale nel mondo. E questa volta io non odo la sua risposta e dimentico la pena sofferta, l'orgoglio della [Prova raggiunta, il fragile, caduco destino che ci affratella, per guardare, guardare il suo volto come si guarda, cessato il turbine, risplendere ancora il mare. CORRADOTUMIATI. "blioteca Gino Bianco
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