Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929
l 88 C. Tumiati LA FESTA DEL SANTO PATRONO. Nella chiesa dell'ospedale si festeggia il Santo Patrono, remoto martire che i feroci increduli decaipitarono perché non volle scon– fessare il suo Dio. E i malati, in piedi, ascoltano, senza comiprendere, la forbita omelia del giovane francescano che, immemore del suo pubblico, ricanta a memoria con raffinata precisione le torture del martire cristiano. I celebranti, chiusi nei piviali d'oro, siedono, muti, presso l'altare come impassibili idoli. Sulla soglia della chiesa l'idiota microcefalo con le sue lunghe braccia pendule, volge, a scatti, il minuscolo capo da ogni lato e lo tende, talora, in alto verso i ipreclusi enigmi della· ragione. SFINGFJ. Quasi tutti i malati qui raccolti ricord3Jllo per qualche tratto gli uomini normali e tu vedi chiaro che la stoffa delle menti umane è tutta d'un tessuto. Dove la lruna è pòca. In taluno vedi ,qualche tratto esagerato, in un altro scomposto, ma puoi sempre riconoscervi qualcosa di tuo 1 assomigliarlo ad espe– rioore della tua vita o di quella dei tuoi vicini di casa, prevederne spesso le reazioni. Il melanconico, muto ed immobile come il sepolcro d'un pen– siero; il mruniaco che rovescia giù dalle dighe rotte una cascata dii pa,role e di moti; il paranoi00, chiuso nei suoi convincimenti come in una torre della quale s'è perduta la chiave; l'imbecille col suo mozzo alberello di pensieri e d'affetti: tutti presentamo, deformati da cause note od ignote, caratteri e difetti comuni a tutti i mortali. Ma questo qua, no. Ap,partiooe ad una categoria di ammalati inverosimili. L'impensabile, vivo. L'assurdo, fatto persona. La prima vo~ta che sono entrato nella sua camera ho inco111trato il suo sguar-do lucido fermo ridente che pareva continuare un di– leggio· del giorno innrunzi, senza sorpresa. Ha ripetuto, dieci, cento volte, llllla parola. M'ha scoperto il suo ·sesso e l'ha sfiorato con l'anulare, com- punto. E, di colpo, si è slanciato contro un uomo che noo guardava.. E l'avrebbe strozzato, se noo lo riconducevano sul letto. Poi qualcuno gli ha sorriso - invisibile - se si è voltato a rin– graziare con la cauta grazia d'un cortigi3Jllo. Biblioteca'--Gino Bianco
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