Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929
I gatti 181 << Caspita, è bella», diceva il vecchio, ma come diavolo il marito la lascia sola?)) E andava a informarsi OOilluna certa p:çemura dalla cameriera, come se a lui aspettasse un po' la guardia anche in quel campo .... Ma la cameriera ~ra um.a di quelli accidenti di cameriere tedesche, tuttà ossi e spilungona, autorevole più che la padrona, da cui non si poteva cavar nulla di buono. - Il marito ? il marito, sì, è quello alto, un po' calvo e anziaJ110,capelli grigi. Ebbene, che c'è di male? È andato in villeggiatura, a curarsi, c001 gli altri signori. Niente di male. « Niente di male», ripeteva tra sé il vecchio, grattandosi la zucca. E infatti la signora passava tutto il giorno fra i libri e i gatti. Aveva trovato un posticino nel campo, fra bambù e piillastri, che a UiI1 certo pu!Ilto formano un boschetto, e li passava molte ore del giorno leggendo o facendo appena qualche passo. Ogni tanto, nella pace del meriggio, da qualche albero d'olmo, sparso nei campi, si an!Ilunciava il miagolìo d'un gatto; e allora il viso pallido della signora si alzava dal libro e si drizzava attento verso quella parte .... Il vecchio gir001zolava lì intorno e avrebbe avuto una voglia matta d'entrare nel boschetto, d'attaccar discorso; ma il più delle volte si limitava a far dei giri larghi, senza osare, e splo qualche volta, con una scusa o con un'altra, gli veniva bene ,di chiacchierare. Quello che allora lo meravigliava, era soprattutto fa •semplicità dei gesti e delle parole che aveva la signora: ascoltava con interesse tutto quello che il vecchio le diceva!, sul passato della villa, sulla storia del delitto, sulle abitudini dei gatti.... E se poi apriva lei la bocca, la voce era tale che avrebbe incantato. Anche quel non so che di aspro e di strano che alle volte c'era ancora nella pronuncia forestiera, pareva fatto apposta per farla più bella. « La signora è buona», diceva il vecchio ; e correva dalla ca– merièra per sapere altre notizie della sua vita. - Ma non hanno figlioli ? - domailldava. - Il marito è vedovo - rispondeva la ca– meriera. - Come, vedovo ? - Era vedovo I risp001deva la came– riera spazientita, e si rivoltava verso di lui c001una faccia come a dirgli : siete un imbecille. - Era vedovo, e i figliuoli, quel gio– vanotto, capito?, quello alto, biondo, e quella signorina, sono del– l'altra moglie, la prima. · - Ah - diceva il vecchio, e gli pareva d'aver capito: la malin– conia che aveva la signora doveva esser quella, dì n0in aver compa– gnia, e quasi s'inteneriva a pensare come lei voleva bene alle bestie. Una cosa c'era però ancora in questo amore che non riusciva a capire. I gatti veniva1110 su alla villa sopratutto l'inverno, nel mese di gennaio, e si sa che in quelle notti specialmente fanno i comodi loro .... Ma in quell'anno, forse per la cuccagna che aveva,n trovato del cibo preparato tutte le sere, rimpinzati e alerti, avevamo conti– nuato i loro ardori per tutti i mesi della primavera e neppure in
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