Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929

Antonio Ranieri e i Toscani 157 potrebbe quasi dli.re, psicopaitia. Ricchissimo temperamento erotico, aveva da giovr une, coa diuvato dalla prestrunte persona, corso su e giù l'Italia, la Francia, il Belgio, l'llllghilterra, ,sempre con qualche crinolina irunanzi o al fianco. Da Napoli era partito la prima volta, senza il permesso delle· superiori autorità, per correr dietro all'at– ,trice Maddalena Pelzet. Debbo alla cortesia dell'amico Nino Cor– tese la indicaziOlll.edi questo documento di polizia, che potrà essere utile al futuro desiderato biografo ,del ·sodale di Giacomo Leopardi : « ANTONIO RANIERI.Antico settario e carbonaro marçato nel Noni– mestre. In detta epoca era controloro in Palmi, e fece ascrivere alla setta tutti gli impiegati del suo controllo. Sua, Maestà in data de' 16 ago– sto 1825 ordinò cbe fosse addetto alla seconda classe. Si ha luogo a . crederlo espatriato, non avendo potuto aversene notizia da tutte le autorità del Regno. Dal Ministero degli Affari Esteri si è avuto par– tecipazione che il controscritto viaggia unitamente a D. Carlo Troya, e che in novembre 1828 erasi dfretto a Venezia. Non essendogli stato per– messo di recarvisi, ritornò a Bologna. In séguito ha chiesto un nuovo passaporto per Parigi. In data de' 3 novembre 1829 s'aggiunge ch'egli faccia di tutto per eludere il divieto di rientrare nel Regno, e si suppone che abbia de' rapporti colla comitiva Dupont e la Reveillère. In data de' 6 dello stesso mese si manifesta di aver egli osato di esibire il de– posito di qualunque somma all'oggetto di ottenere il passaporto pe' Reali dominj. Per via particolare si è conosciuto che sia tornato a Firenze in agosto 1830, proseguendo ne' di lui attendibili contatti. Notizie degli Affari Esteri in data de' 15 ottobre 1830 annunziano che gli sia stato spedito passaporto per Roma, d' onde tornerà a Firenze o a Parigi. In novembre seguente si è recato a Roma conversané).o con Carlo Troya. Ha ottenuto il visto per recarsi nuovamente a Firenze. Si crede che il vero oggetto del viaggio sia stato quello di seguire una giovane (la Pelzet) colla quale ha rapporti di galanteria. È compreso nell'abilitazione di– pendente dall'atto sovrano de' 18 dicembre 1830 » 1 ). La Pelzet fu amica, nel più lato senso, del giovane napoletano, e poi, da buom.aamica, ,Io traJdi : e il Leopardi, :figuriamoci, dovette essere il suo consolatore 2 ). Nei rapporti con Lenina il Ranieri aveva avuto un predecessore 111el Niccolillli, e forse questa comunità di gusti femminili, oltre quelli letterari e politici, diede origine all'amicizia, che rimase sempre saldissima, fra i due. Solo amico 1) R. Archivio di Stato di Napoli, Alta Polizia: Registro degli esiliati àel 1820-21. 2) Leopardi a Ranieri, da Firenze, 11 decembre 1832: « Io credeva appena ai miei occhi leggendo la tua dei 6. Tainta vigliaccheria in animo umano e muliebre non è né sarà -mai credibile se non dopo il fatto, come in questo caso. Sento ch'è -affatto inutile ch'io tenti d'esprimerti la mia compassione, poiché qualunque più viva parola sa:rebbe infinitamente inferiore al vero. » (Fra i dOC1l!Illenti leopardiani pubblicati da .ANToNIO CARAFA nella Nuova Antologia del 16 agosto 1909). BibliotecaGino Bianco

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