Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929
ll viaggio d' ltalia 153 sto tema: L'Italia o la medli.cina delle passioni. Per queste cure del sentimento è necessario che lo straniero dimori in Italia amebe più a lungo di chi viene a curarvisi soltanto il corpo. Ma perché non vm.ntare anche la bontà di queste cure? Da tanta antichità di vita e sicurezza di vivere, da tanta cono– scenza degli altri popoli, anzi presenza delle vestigia che gli altri ipopoli hanno lasciato in Italia per dominio, per amore o per reve– renza, è venuto un altro prodigio tutto italiano: il gran numero d'uomini universali anzi potremmo dire di modelli d'uomini, che questo paese ha dato al mondo e che ogni nazione ha venerati e venera come fossero nati suoi : Cesare, Marco Aurelio, Traiano, · Francesco d'Assisi, Tommaso d'Aquino, Dante, Giotto, Petrarca, Leonardo, Leon Battista Alberti, Raffaello, Michelangelo, Gali– leo, Napoleone, Leoipardi. E ognuno può aggiungere nomi a questo elenco il quale appare fino dai primi anni nelle scuole d'ogni paese e fa apparire anche ai fanciulli l'Italia come una grande madre di iddii. Chi entra in Italia, qualunque sia lo scopo del suo viaggio e il suo umore verso noi, si quieti nel ricordo di questi geni tutelari che proteggono lui quanto noi, e s'incammini per le nostre strade con un ipoco di gratitudine per essi se non per noi. S'avvedrà presto che i monumenti, intatti o ruinosi, e le vedute stesse dei nostri monti e piani, laghi e mari, hanno lo stesso aspetto e l'animo stesso di quei grandi: aperto, voglio dire, a tutti. Presto cosi si ritrove– ranno non in Italia ma a casa loro, sia per quel che i loro stessi connazionali francesi, spagnoli, tedeschi, arabi hanno lasciato da secoli qui, nell'arte nostra, negli usi nostri, nella lingua nostra, sia iper quello che essi cercavano invano nei loro paesi e che qui da noi finalmente trovano e respirano. Tanto d'Italia è penetrato dovunque che i nomi delle nostre città anche minori, Siena, Livorno, Perugia, Ancona, Sorrento, Catania, Trento, Vicenza, hanno in ogni lingua un loro proprio nome : che è il vero segno della necessità per tutti di ricordarle e d'amarle. La stessa forma d'Italia iprotesa come un braccio dentro il Me– diterraneo e piegata verso l'Oriente, appare sulle prime incomoda e troppo lunga a chi viene da 1paesi quadrati e raccolti come la Francia o la Germania. Ma per poco che si consideri e percorra, l'Italia appare, anche nella sua forma, iperfettamente equilibrata e congegnata. Il perno infatti della sua storia e civiltà è Roma, posta come il gomito al centro del braccio teso. A Roma e a Firenze si sono formate la civiltà antica e la civiltà nuova d'Italia, e la muraglia dell'Appennino le ha difese dalle troppo rapide fiumane delle civiltà e mode settentrionali. Se vi piacciono le immagini tratte, secondo l'uso cinquecentesco, dal corpo umano, un'altra se BibliotecaGino Bianco
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