Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929
Pensieri a ben· vivere 147 suo mal procedere, sebbene non ingiusto, ha irritato l'animo de' sud– diti in maniera che rper levarselo dagli occhi come rpossono, si son messi a calunniarlo di cose brutte. E però si dee per ordinario far poco buono giudizio di colui ch'è accusato spesse volte di cose brutte, ancorché non siano vere_ È ben vero che tal ricordo alle volte potrà patir limitazione. LXI. Due vizi opposti cadono ne' servitori, cioè l'adulazione e la con– traddizione: l'effetto di questa è peggiore di quello dell'altra. LXII_ Gli oziosi, che sono capaci e mediocremente intelligenti (sic), sono alle volte più atti a trattare un negozio particolare che quelli che sono tenuti più sufficienti. E questo avviene perché gli oziosi nom.hanno altro 1I1egozio nel quale impieghilllo il loro illlgegno ed in– dustria che quello, e perciò son più accorti nel trattarlo e pazienti, sebbene veramente non son tali. LXIII. Ognun loda l'Uomo veridico e schietto che dice sinceramente ciò che sente: ed è gran virtù veramente. Non di meno si dice più male di questi tali che degli altri che sono Uomini grandi e di go– verno. E chi considera bene la cagion delle cose, non dee stùpir~i : perché ognun loda la Giustizia, ma niuno la vorrebbe a casa l'!Ua. Cosi è di questi Uomini schietti e sinceri che piacciono a tutti in genere : ma venendosi all'atto rpratico con alcuno, che non sia più che mediocremente virtuoso, presto rimane offeso e dice male del– l'uomo che gli discu~pre i suoi difetti, o che gli chiarisce che il suo negozio non è buono; perché tal libertà di dire piace in casa d'altri, non nella propria. ANNIBAL CARO. iblioteca Gino Bianco
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