Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929

Pensieri a ben vivere 143 tali mancano le comodità di continuar le spese. E !Però chi governa dovrà molto bene aprir gli occhi a queste cose e non lasciarle andar troppo avanti, acciò non si facciano irrimediabili, come ho veduto in qualche luogo. Ed è cosa naturale che i mali costumi non corretti sempre diventano peggiori. I XLIV. Se un Principe in gioventù è Uomo irresoluto, aspettarlo di– verso pure decliinrundo l'età è quasi affatto inutile : 111é si speri ch'egli mai sia per far cosa virile, se noo in caso che sia sforzato da pura necessità. XLV. Ohi vuol conoscere la natura di qualche !Persona sebben non la, conosce, poco si gabberà, conoscendo i suoi amici, giudicandola tale come sono essi. Quando però il Principe fosse tanto savio che sa– pesse trattar con tutti e valersi di ciascuno secondo la virtù che ~iene, ff questo Principe sarebbe meglio servire che ad ogni altro; perché con esso poco può la malignità della corte, né si è così sog– getto alle mutazioni. Onde se chi serve è Savio, può esser quasi sicuro di riuscir bene. Il che non suol accadere con un Principe di poca prudenza, !Perché il poco savio si muta spesso, come dice Sa– lomone : Stultus ut luna mutatur. XLVI. Pare un paradosso, e pure cred' io verissimo ch'è manco male, per lo mi111istro,che il Priiilcipe si corrucci seco stesso con ragione che a torto, perché corrucciandosi con ragione, se tu ti emendi e servi dli poi, 111e acquisti la grazia sua. Ma se s'adira a torto, tu stai fresco, perch'è segnale ch'è alienato da te in modo che ingiusta– mente accusa quello che tu fai bene, e !Perciò vattene con Dio. XLVII. Oonvien sempre al Suddito aver gran pazienza in soffrir le cose del Principe, e specialmente se questo iinclma alla tirannide: perché se ti fa dispiacere con giustizia, tu hai torto a lamentarti e mor– morar di lui, ma se tu hai ragione, tanto più devi aver pazienza e tacere. Perciocché se il Principe ti offende senza che tu gli abbia dato giusta cagione né apparente ragione, tanto più !Proseguirà udendo che tu di lui mormori. Perciò col tuo Principe tu sia sempre umile e ringrazialo quando ti fa bene e :mostra di non sentire quando ti fa male : se tu non vòlessi lodarlo anche di questo, come saria più espediente, se fai pensiere di vivere nel suo Stato. "bl1oteca Gino Banco

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