Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929

Giulio Balvadori e la conversione del Ma.nzoni 227 colla vita, ma di più la calunniò pubblicamente. » La sua conversione avvenne, come è noto, ad Ascoli Piceno quando insegna,a in quel gin– nasio e di là egli l'annunziò per le stampe nel 1885 in una nota alla sua ode Per la morte di Vittor Hugo. Ma a questa pubblicità della deviazione e del ritorno corrispose un silenzio quasi manzoniano sopra i modi e le fasi tlel radicale muta– mento. Se alcuno li seppe, non li disse. Vi ebbe forse parte una di quelle elette anime femminili, davanti alle quali l'uomo diverria nobil cosa o si morria ? Si direbbe che ad una tale ignota egli alludesse in quella prefazione, là dove parlando dei benefattori del suo spirito, ricorda « chi gli ha !fatto provare come si faccia rivivere altri colla parola ch'è alito di fiamma, purché nutrita col sangue del sacrifizio continuo. » Certo, dopo una lunga preparazione del cuore, una lunga istruzione della mente sui libri sacri, egli ebbe quella decisiva illuminazione subitanea, con cui la grazia illuminò il Manzoni e si può dire tutti i convertiti. Essa gli venne, secondo l'unica confidenza che ebbi da lui su quel periodo della sua vita, da, un libro donde né il celebre autore né il più dei lettori avrebbero mai immaginato che potesse venirgli, per quanto varie e spessa inaspettate siano le vie della Provvidenza nel condurre un'anima dalla procella al porto; il libro di Darwin, il tramutarsi e l'elevarsi delle specie mediante il dolore, collo sforzo della lotta per la vita, mediante l'amore, colla scelta che due esseri fan di sé stessi per riprodursi mi– gliorati. Esiste veramente questo doppio impulso nella realtà della na,. tura, oppure il supporlo è un giuoco dell'intelletto umano, perché l'unità. del divenire gli permetta di orizzontarsi più .comodamente nell'imbaraz– zante varietà dell'essere? Il Salvadori non si fermò su questo problema, ma da quella dottrina fisiologica, preponderante allora nella scienza, gli venne un baleno: non è questa una simbolica conferma del Cristia– nesimo, che allo sviluppo e alla perfezione della vita dell'anima ha prei– posto il dolore e. l'amore? E si risvegliò cristiano. Notisi qui un'altra sua tendènza - oltre quella già accennata del leggere le parole comuni secondo significati riposti - la tendenza, evi– dente in tutta l'opera sua, di chiedersi se ogni cosa non aggiunga al valore proprio, anche il valore di segno o di simbolo; se in ciò che è visibile non ci sia sempre l'annunzio di ciò che è invisibile. Tornato d'un tratto cristiano fu uno degli esempi di quella cate– goria di perfetti, indicata nel frammento manzoniano dell'Inno ai Santi, che, caduti, mentre volgevano all'abisso, « in grem~o a nn' immensa pietà», giungono al sommo della. virtù appena. redenti, come getto d'ac– qua. che dopo lungo, faticoso cammino per oocuri meandri prorompe dalla. roccia. d'un subito. Senza. data., ma. certo poco posteriore al suo rinnova.mento, è la. seguente lettera inedita ad un amico, la. quale contiene tutto il pro– gramma. da. lui seguito dal primo giorno e interrotto solo colla. morte. « Ricevei la tua lettera tornato appena dalla Verna. Lassù desiderai la tua compagnia : .innanzi a quel macigno gigantesco dove il Poveretto ricevé il gonfalone rosso del Re, avre=o sentito insieme la grandezza che è in quelli che il mondo iblioteca Gino B"anco

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