Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929

La Stella del Nord 211 per il tenero, e le dOIIlJile come te si ad<lolciscono con la forza. Dammi un bacio. - Vorrei piuttosto morire. - E io me lo prendo, e poi muori, se sei di parola. - È anche vile! - disse Ales~andra, sentendo qualcosa viscida e molle, che la riempì d'orrore e di 1D.ausea,posarsi sulle sue labbra. La signora Celeste non vide più che Ulil ondeggiare indistililto di colori e di forme : crollavano le pareti, tutto le girava ililtorno. Quella musicai la prendeva alla gola, le mozzava il respiro, le fer– mava i battiti del cuore, ed era come se ogni cosa affondasse in un gorgo, e una tooebra agitata stesse per chiudersi sul suo capo. - Baciami, - gridò quasi, com vooe cne non era più la sua. sol-levando verso di lui u111 viso pallido e sconvolto, aggrappamdosi disperatamente alle sue spalle, - baciami, sulla bocca, sulla bocca, Massimo, prendimi, salvami, aìnor mio ! Poi stralunò gli occhi, piegò il capo, la sua mano scivolò inerte dalla spalla di lui, ed egli senti quel corpo un momento prima tanto leggiero appesantirsi a urn tratto contro il suo petto. - Mamma, mamma, - la chiamò, sbigottito. - Che cos'hai, mamma? Poi, ved~ndo che !Ilon rispondeva, né riapriva gli occhi, la sol– levò di peso e la portò attraverso quella folla come ~i porta un bambino addormentato. - Largo, largo, per favore, - diceva convulso, - ·1a signora è svoouta, presto, un po' d'acqua. Raggiu!Ilse u111 divano, ve la distese e le si inginocchiò accanto. LI. - Noo è nulla, signori, !Ilon è nulla, - andava ripetendo c<m grande calma il maggiore Iupiter: - La signora soffre di verti– gini, sono cosa di u111 momento. Qualcuno abbia la cortesia di aprire una finestra. Ecco : un po' d'aria le farà bene. -Molte grazie. - Chi ha lllil po' d'aceto dei sette ladri? - Non occorre, Già riapre gli occhi, e tutto è passato. Riaprì gli occhi infatti la signora ,Celeste, e girò intorno a sé Utnosguardo straordinariamente limpid~ e sveglio, come se avesse ricuperato .subito, coi sensi, la piena coscienza di quanto era acca– duto e del luogo dove si trovava. Essa rifiutò di bere un altro sorso d'acqua, allontanò da. sé con un piccolo gesto iroso il maggiore I up-iter che si curvava a baciarle la fronte, trasse dall'abbottonatura del guanto urn m:iinuscolo specchio ovale 111el quale si guardò per un attimo, e poi si alzò in piedi, senza sforzo apparente, senza una

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