Pègaso - anno I - n. 7 - luglio 1929

Disa.vventure teatrali del Fogazzaro 45 teurs, Oompositeurs et Editeurs de Musiq11eche io l'appresento in Ita– lia.; .. Io che già da prima meditavo di dimettere questo ufficio e elle sono petsuaso convenga ormai separare la società italiana degli autori dalla francese anche nei rapporti con la musica, scrissi tempo fa a Parigi in questo senso ed annunziai una nuova prossima visita .... Come vedi questi precedenti mi fanno un obbligo assoluto di attendere il signor G., tanto più che la sua venuta potrà risparmiarmi un viaggio a Parigi.. .. Dunque senti. Io .scrivo una lunga lettera all'Irma Gramatica cercando di dirle, nel suo linguaggio, come a mio vedere vada intesa la parte di Cecilia. In pari tempo scrivo a Talli per la distribuzione delle parti che ,è cosa importante. Tu faresti b.ene ad assistere ad una o due prove. Non, se mi dai retta, alle primissime e non all'ultima. Anzi all'ultima non conviene; data la tua autorità e trattandosi di un primo esperimento, non conviene che tu assista, per non mettere in soggezione gli attori che già quel giorno saranno eccitati e conturbati.. .. Quanto mi rincresce rinunciare a questa gita di Venezia, non ti posso dire e non puoi credere. Ci mettevo un senso d'amor proprio ad iniziarti alla scena e mi facevo bello di te. Ho consultato gli orari per vedere se avrei potuto leggere lunedì e poi andare direttamente a Roma. Ma lunedì è già tardi. Se si vuol andare in scena il 28, bisogna che domenica 23 si faccia la prima prova .... insomma, amen; e mi rassegno e ti auguro il grande, pieno, com– mosso successo che ti meriti. ... L'esito fu invece anche più disastroso di quello del Garofolo rosso : il pubblico, che s'era rihellato al cinismo inaudito di Busolo, non volle saperne di Cecilie incredibilmente ideali ; e :fischiò, e s'abbandonò alla più villana gazzarra. Ma leggiamo quest'altra let– tera, del 27 febbraio 1902, dalla quale si rileva pure che la recita, ad insaputa del Giacosa medesimo, era stata anticipata di due sere, aveva avuto luogo cioè il 26 : Carissimo amico,· com'è andata questa GOsa? Come può essere che il tuo breve rapido ed intimo dramma non sia piaciuto al pubblico di Venezia ? ,Già mi sarebbe parso inesplicabile il silenzio, ma le disappro– vazioni sconvolgono addirittura tutte le idee che mi sono venuto forc mando sul teatro. - Già sono persuaso che la rappresentazione fu troppo precipitosa. - Tu non puoi aver letto la commedia agli attori prima di sabato. La prima prova, con le parti in mano, cioè senza saperla a memoria, non può esser stata prima di domenica. E la recita mercoledì. Vaìe a dire, con quattro prove, compresa quella prima appena abbozzata! Non basta! non può bastare. Basterebbe ad una commedia d'intrigo, non a questa tua che richiede una meticolosa precisione di accenti. Tu mi scrivesti che saresti andato a Venezia sabato, che avresti assistito a tutte le prove. Io avevo già preparato una lettera per la Gramatica, ma a quella notizia mi astenni dal mandarla. La tua pre– senza la rendeva, non solo inutile, ma pericolosa. In tua assenza, le BibliotecaGino Bianco

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