Pègaso - anno I - n. 7 - luglio 1929

Ventiquattr'ore 25 strada dove giocavo? Quando sono in un posto mi dfoo che me ne voglio ricordare e cerco di mettermi bene 111ellamemoria come stanno le cose. Poi tutto è diverso nel ricordo . .Mi sembra di aver sempre sognato. Certe volte mi doma111do ,se sono :prop,rio io che vivo dli qua e di là, che ieri ero Ìlllu111 posto e oggi in un altro. Certe mat• tine, ·quando ho dormito poco, mi sembra di essermi lasciato a casa. Non vi succede anche a voi? E intanto uno cammina, fa qualche cosa, e magari no111 sa se è sveglio o se è morto. - Smettila, smet– tila!•- gridaro1110a una voce il Borriello e il Ferro cui questa pa– rola era !Ilella mente ma pr0111unziarla era stato come metterla loro davanti agli occhi. Ecco ,che i111tornoa questa parola i loro pen– sieri ondeggiavano pericolosamente, da un momento all'altro per– devano l'equilibrio. - Non vi succede a voialtri, - aggiu111se il Man-. dorla -- non vi succede, pensando a qualche cosa della vostra vita, che vi si intromettoillo persone che 111On ci ha111no niente che fare? A me in questo momento mi viene in testa uno che gli bruciarono la mula, al mio paese, per dispetto. Gliela bruciarono dando fuoco alla stalla,. e lui poveraccio le voleva più booe che a ~ua moglie. Io lo vedo che rpassa davanti ai miei occhi, col suo passo Ìlllcerto e incespicante di uomo che cammina troppo, e mi ricordo, curioso, la sua faccia come la vidi in diversi periodi della sua vita, me lo ricordo ,distintamente, ,perché gli vidi cambiare età, proprio cam– biare età. Non è vero che è difficile notare questa oosa nelle persone che si vedooo tutti i giomi ? Io mi domando se vale la pena di girare tanto, quando IJ)Oiquello che vediamo è sempre la stessa cosa, quello che vedemmo nell'infanzia. Io ho veduto come è fatto Felefante; eppure quello che mi ricordo sempre SOll.lO le lucertole al sole d'estate, quando si i111camtanosu u111a ,pietra che brucia, e qui sottò la bocca, sul collo biancastro, batte loro qualche cosa come una vena. Io ho traversato il mare e ho vedute tante cose; eppure mi ricordo precisamente ,soltanto l'orto che facevamo da ragazzi, presso il ruscello, e mi ricordo l'ombra che una piantina di cece appena 111ata faoeva quando vi batteva il sole. Mai cipresso ha fatta tanta ombra come quella, 111el mio ricordo. - Io inveoe, - disse il Borriello, - mi ricordo soltanto delle donne. Le mani delle donne, per esempio, io me le ricordo una per una distintamente, più della loro :fisionomia: ,quelle un poco fredde e inerti delle troppo giovani, e quelle vive delle donne fatte. Certe volte, quando mi sveglio, mi ricordo improvvisamente di tutte le donne che ho conosciuto; mi si affacciano alla mente Ullla per una, ognuna col suo 111ome, co111 la sua faccia, un poco più pallida, forse, del s,olito. Mi pare che mi dica1110 : Ecco, siamo qui, quelle di cui non ti sei accorto mai, quella che poteva esser tua. Io sento un amore infinito per le donne, e soltanto quando sto cOll.loro so111O intera– mente vivo. Se ci IJ)ensate, ~ una cosa straordÌlllaria, abbracciare BibliotecaGino Bianco

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