Pègaso - anno I - n. 7 - luglio 1929

F. GUICCIARDINI, Ricordi politici e civili 109 I suo spirito di credente cristiano tutto il suo fascino: la beatitudine eterna in Dio, a clii la grazia conduce, è il termine supremo della vita umana; ma un termine supremo, a cui l'uomo non deve pervenire, se non raggiunto il termine medio, che è. la beatitudine in terra: alla quale l'uomo deve poter arrivare da sé, senza bisogno della grazia .... La felicità celeste compie e perfeziona quella terrena; ma questa può esi– stere, come tale, prima di quella, e persino con l'esclusione di quella. » Ma no. Dante non è, nel suo pensiero, cosi tortuoso e cosi insidioso né dà diritto a tali argomentazioni esplicite: dico Dante, quello degli ultimi capitoli della Monarchia che completano e coronano il suo sistema etico e politico. Non c'è antitesi tr31la prima e l'ultima parte del libretto polemico. Dante che giuridicamente afferma l'indipendenza dello stato laico di fronte alla potestà spirituale della Chiesa, è quello che espres– samente afferma che la felicità terrena - fine dello Stato - è in certo qual modo subordinata alla felicità immortale. · La costruzione dell'Ercole che, presupponendo e deducendo, si cir– coscrive in ogni sua parte entro un sistema logicamente e rigidamente definitivo, sarà utile a quanti vorranno conoscere il pensiero etico e politico di Dante nel movimento delle idee che lo condizionano e lo determinano; utile ,soprattutto a coloro che con amore e con passione cercheranno di quel pensiero la piena armonia e la più alta e originale significazione nella poesia della Divina Commedia. Da quell'unità spi– rituale che Dante ba raggiunto in se stesso e che nel poema si esprime come conquista ultima, senza possibilità <li ritorni, si potrà giudicare e valutare l'originalità del suo pensiero politico e la sua concezione etica. e reiigiosa. Certo allora si frangeranno le incatenature sillogistiche. ri– badite dall'Ercole, e appariranno inadeguate e insufficienti le nette for– mulazioni giuridiche. Appariranno anche le incrinature logiche del si– stema. Non importa. Attraverso ad esse, gli ardimenti di interpreta.zione e di passione attesteranno, oltre gli schemi ferrei del pensiero medie– vale, la grande fede di Dante. MARIO CASELLA. FRANCESCO GmccIARDINI, Ricordi politici e civili. Prefazione di PIETRO PANCRAZI. - « Rinascimento del libro», Firenze, 1929. L. 25. Questa nuova edizione, riveduta sull'autografo, dei Ricordi guic– ciardiniani, composta a mano con caratteri bodoniani in millecinque– cento esemplari numerati, ha una splendidezza tipografica che ben s'adatta alla preziosità rara del testo. Preziosità risultante dal tono tranquillo di signorile indifferenza, con cui sono pron•mciate le ,lfferma– zioni più gravi sulla natura umana; da\la spietata lucidità mentale con cui le coscienze individue vengono frugate e sciorinate in cospetto del lettore· dalla aderenza miracolosa della forma al pensiero, che fa <li qnesta 'prosa un capolavoro assoluto della letteratura italiana, anzi di · quella universale. BibliotecaGino Bianco

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