Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929
716 U. Fracchia sulla sua fronte da tempia a tempia, ma egli sollevò ancora il capo e rise. . - Ohe volete ? - disse, stringendosi nelle spalle : - Tanti ne sono morti. Si vede che quella doveva essere la sua fine. Alzò la mano come per dire: - Mah! - e tacque assorto nei suoi pensieri. - Certo il ooso non è stato dei più comuni, - soggiunse poi a vsocepiuttosto bassa : - Si può morire per disgrazia, come dici t~ babbo : una pallottola che ti piglia alla cieca, o te o un alt:r;o, qua,ndo meno te l'aispetti, e ti porta via. Ma non fu per tutti cosi. Ce n'erano, è chiaro, che la morte andava cercaJIÌ.dofra tanti; e :fino all'ultimo momento, quando già ,stavano chiudendole le porte in faccia., quelli che ha ancora potuto trovare, tan ! li ha presi. XXXVI. 1 Massimo tacque nuovaimente, ma nessun altro parlava. Aspet– tavano con i visi attoniti che egli continuasse. Ed egli, come attratto da qnel silenzio, contÌlll.uò: - Si sono scritte tante storie di soldati, vere e immaginarie, ma nessuna, credo, come quella che sto per raccontarvi. Si potrebbe intitolare: L'ULTIMA AVVENTURA DI GUERRA. « Nei giorl}i che precedet,tero, immediatamente l'ultima offensiva, il Generale mi chiaimò e, stesa una carta tutta scarabocchiata di segni rossi e azzurri, mi indicò fra le dlue linee sottili del fiume, là dove si andavano allargando ver,so la foce, alcuni cerchiolini che volevano rappresentare altrettante isolette. Non sono vere e pro– prie isole. Sono banchi di sabbia, piccoli ghiareti a fior d'acqua, o zolle di terra un poco più elevate, dai bordi corrosi e ricoperte d'una bassa vegetazione di canne e d'arbusti, che lia corrente in tutto o in parte sommerge quando il fiume è in :piena. Questo non si ved,eva sulla carta del Generale, ma io non avevo nepp,u:re bisogno di guar– darla. Da più di tre mesi ce ne stavamo accampati sotto l'ar.gine destro di quel ramo del delta, specie di presidio che in altri tempi si sarebbe chiamato igranguardia; e cento volte avevo avuto modo di osservare a tutto mio agio quelle isolette, contandone fino a otto. Circa due 1 settimane avanti, s'era anzi già parlato di snidare con un colpo di mano una mitragliatrice che, nascosta fra i cespugli di una di esse, non solo si divertiva a radere l'erba sul ciglio della nostra scarpata, come avrebbe potuto fare con un lungo falcetto, ma molestaiva anche ogni movimento sul nostro fianco sinistro, BibliotecaGino Bianco
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