Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929

696 I. Pizzetti e per riuscire a scoprire e cogliere qualche bellezza nuova. E per me poi n001 son le esecuzioni che più si adeguano alla bellezza delle opere, quelle che più m'interessano e più mi auguro (che sono, del resto, assai rare), ma SOIIlo piuttosto quelle più torbide, iincerte, ap– prossimative : che eccitano e acuisco1110 la mia attenzione e la mia ' sensibilità, non solo per riuscire a trovare volta per volta, caso per caso, le ragioni di quel tale errore, di quell'oscurità o di quell'iin– certezza, ma per riuscire a poter trovare e stabilire, se ci siano, norme generali per l'interpretaziOIIle della musica. · Uin di questi ultimi .sa;bati, per esempio, due giovanotti esegui– vano il primo tempo della terza Sonata per violino e pianoforte di Brahms, quella in la maggiore detta Meistersinger-Sonate a mo– tivo del suo tema i111iziale,del quale, disse uina volta Brahms a una saccente pettegola, tutti gli imbecilli ,poss001notare fa rasso– miglianza co111 uno spunto dei Maestri Cantori di Wagner. Esecuzione, nell'insieme, non proprio cattiva : giuste le note, nitidi i passi più mossi o più polifonici, e inon trascurato l'alterno rilievo sonoro dei due strumenti. Eppure, io che COIIloscoquella Sonata da molti anni, la sentivo ora troppo pesante e tarda, ora vanamente verbosa, ora slegata, e iinsomma estranea e quasi COIIl· traria: e certo più di me dovevan sentirla estramea gli altri ascol– tatori, i quali, se io avessi loro chiesto : - Vi pia-ce ? - avrebber dlovuto dirmi, a voler esser sinceri : - No, non ci piace. - Prima di iniziare lo studio di questo primo tempo, e nello studiarlo, - chiedo al giovane pianista, - ha Lei avuto cura di osservare com'è costruito? E quanti SOIJlO i temi onde esso fu com– ,posto, e iin quali rapporti rispettivamente essi ,si trovamo, non solo modali e tonali, ma anche di espressione ? E quali so111O le parti della composizione più illuminate e quali più in ombra, e quali dunque le modulazioni e gli episodi cui dare maggior rilievo e quali da porre in uin piano più basso? - No, confesso che 111On ci ho pensato. - .Si sentiva. E allora, come crede Lei che si possa realizzare l'illlterpretazione di una composizione musicale? Come? Natural– mente? Lasciamdosi, vuol dire, guidare dall'istinto? Le pare dun– que che l'interpretazione di u111'operacomposta con lungo studio, e probabilmente più volte rifatta e modificata e corretta, possa essere improvvisata? Io no, non lo credo. Una composizione strumentale - nOIIloccupiamoci ora di quelle vocali e strumentali insieme, le forme delle quali sono imposte e determilllate, o dovrebbero esserlo sempre, dal testo, che potrà poi essere la miglior guida a compren - derle e interpretarle - u111a composizioine strumentale, se non sia stata scritta da un improvvisatore e da un dilettante presuntuoso, inon è u111 seguito di parole indipendenti, di immagini senza 111esso, di ràppresentazioni oginuna per sè sta(llte : ma è un piccolo mondo BibliotecaGino Bianco

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