Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929
I tetti rossi 6P.7 s'aprono come è vero che c'è questo sole che brucia. Si ha un bel dire: è un'isterica! Scuola. Di fronte a me c'è un piccolo corpo nudo, un cervellino scomposto,· un'ira sciocca e il sole di agosto. Ohe cos'è la volontà? Quanto volere serrano quelle quattro ditucce posate sull'orlo d'u111 pr~ipizio? Un altro po' di sole, un gesto in– felice di minaccia è la volo111tà si scioglie come un pezzo di cera .... n ·Ricomincia -a iparlare con dolcezza. - Senti, Primetta, non voglio usare la forza. Vedi, ho riman - dato il manovale. Devi scendere con le buone, persuaderti da sola. 'l'i vogliamo tutti bene, lo sai, cerchiamo di contentarti semipre. Scendi da te. Ti farà male questo sole, se resti ancora .... Primetta s'è riattaccata con la mano e fissa il medico con aria di sfiducia. - Mi manderai davvero alle corse ? - Te lo prometto. - Soltanto? - Te lo giuro. Ecco la mano .... Primetta allunga la sua, ma la ritira insospettita prima di toc– care l'altra che le vien tesa. In quel momento una voce melliflua sale da un cortile interno sottostante le mura. - Primetta, scendi! obbedisci al signor dottore! Dietro l'inferriata di una sala il cappellano dell'ospedale fa cenni ripetuti alla ragazza perché discenda. Un riso sghangherato e convulso gli risponde. - Guardalo là quel vigliacco all'ombra! Poltrone! mangia pane! Asipetta, aspetta ! La ragazza si accomoda alla meglio Rulle mura, si rischiara in fretta e canta a !Piena gola, nel sole : - Fiorin di pepe fra le sottane non mi ci pigliate non vi fidate donne di quel ,prete! ... Nei cortili tutte le pazze ridono verso l'inferriata. Il cappellano si ritira. - Non ci mancava che quello ! - pensa il medico, - dopo tutta questa fatica! - No111 dargli retta, ascolta me, - insiinua dolce– mente. - Se scendi, vengo io questa sera con te alle corse .... vuoi '! E dopo le corse.... un bel gelato ! - Oaro, caro, caro! La ragazza s'è drizzata sulle mura e ha spiccato un salto cadendo fra le bracéia del medico. Poi lo ha fissato, con un ombra in fondo agli occhi dilatati. - Me lo darai davvero il g-elato? - Per dio! BibliotecaGino Bianco
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