Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929

686 veste bianca non s'è ancora drizzata che Primetta se n'è accorta e, d'un balzo, come sopra una pista, s'è messa a correre. Una rabbia sorda le ha gonfiato il cuore. Ha attraversato il tetto, è discesa sopra un altro, ha raggiunta una tettoia e da questa s'è issata sulle mura della città estremo limite dell'ospedale. Le grida delle cu– stodi, le risa delle malate hanno avvertito il medico della cosa. Oi siamo. Suicidio in vista! e s'è avanzato, calmo, sui tetti sotto il bollente sole d'agosto. Quando è giunto sulla tettoia, Primetta in piedi sulle mura, con la camicia a brandelli, i capelli biondi scon- volti, lo ha guardato minacciosa. . · - Dottore non fare un passo, non cercare di prendermi !Perché m'ammazzo! :_ Au:ff! - poi 1pensa : - è un'isterica : tutte chiacchiere - e si volge indietro coo un cenno. Un manovale che lo ha segtiìto, corre verso di lui. ' - Ah, sì ? mi credi così stupida ? La ragazza s'inginocchia sulle mura, cala i piedi dall'altra parte, sul precipizio del fossato, scivola lentamente il ventre e il petto sulle vecchie pietre e rimane appesa con otto dita al culmine· della muraglia. Il medico non vede più che le otto IPUnte delle dita bianche nella pressione diSiPerata e· il viso acceso e strav9lto dal– l'ira inconsulta. - Per dio sacrato, .- mastica tra i denti, - proprio oggi doveva capitare questa seccatura ! Solleva il viso cercando di sorridere : - Ma guarda che idea curiosa! Con questo freschino, star sulle mura! Andiamo, Primetta, perché vuoi darci questi dispiaceri? Vieni con le buone. Avrai quello che desideri, se scendi. Mi chiedesti ieri d'andare alle corse ? ebbene, il direttore è contento. Glielo ho chiesto stamane. Vuoi perdere questa occasione? - La ragazza ha ascoltato un ipoco, poi ha cominciato a piangere adagio, dolcemente, lamentosamente con un ipianto di bambina. ·...:_Lo vedo, sai, dottore, che' vuoi persuadermi a scendere, ma perché? lascia che m'ammaizzi, ormai ci sono: non seccarmi .... - Salgo sulle mura ? - chiede il manovale. - Va'! - dice fra i denti il medico. L'uomo s'aggrappa e si puntella per saltare. - Ah no! bada che mi butto. Non capisco più nulla! guai Re mi toccano! Priµietta ha alzata urla mano e ha inclinato il col'[)'o. Penzoloni sull'abisso grida con un riso disiperato di sfida: - Fa' un passo e lascio la mano ! Il medico invita con gli occhi l'uomo a ritirarsi. << Se faccio fare un passo di più a quest'uomo, quelle quattro dita BibliotecaGino Bianc0

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