Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929

I tetti rossi 685 La donna si schermisce e il compagno gli trattiene il braccio. - Alora) bevo mi. Tracanna un sorso e poi fiata forte. - Ciao) Nina. Ma lei se ne va senza rispondere. Lei che gli ha preparata la casa cantando e l'ha fatto padre urlando di dolore, non sa nemmeno d'averlo visto. La guarda allontanarsi a braccio dell'infermiera, piccola, curva, più nulla ormai, e dice : - Povara cagna anca ti. Poi se ne va, col ipasso lento e rassegnato della sua iplebe di ferro. E non tornerà più. PRIMFJTl'A. Nel mezzo del cortile una cisterna, sulla cisterna una cupola, sulla cupola un comignolo. Sul comignolo Primetta in camicia ro– sicchia un'ala di pollo ridendo di sottecchi. - Addio, dottore ! - Oh, Primetta che fai lassù ? - Mangio. - Bel posto per mangiare ; scendi sciocchina ! - Sciocco te! invece d'esser contento! non vedi come mostro le gambe? - Sono storte, è inutile, scendi con le buone, via! - Storte d'Egitto! sai chi le ha storte ? Suor Fulvia, la tua simpatia .... - Bada Primetta, che ti faccio prendere per forza .... • - Cuccù! D'un colpo la ragazza s'è drizzata e poggia con un sol ipiede sul comignolo oscillando come una ipiuma. - Su ! - ordina il medico. Quattro infermiere si slanciano ad afferrarla. Ma prima che la raggiungano, Primetta è saltata in tena, ha data una spinta al medico autorevole, si è arrampicata su di una finestra, ne ha raggiunta un'altra, ha afferrata la grondaia e s'è issata sul tetto. In un attimo. Di lassù con le mani allargate a ventaglio sul naso ride di tutto cuore. - Primetta, non far sciocchezze. Sii buona : scendi, puoi farti del male! - Peuh ! gambe storte ! non hai proprio occhi, sai! Ti paiono storte? Primetta solleva fino al petto la camicia e con le sottili gambe nude accenna un passo di ipolka sul tetto. Il medico lascia il cortile, sa.le al piano superiore e da una finestra si arrampica sul tetto. La iblioteca Gino Bianco

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