Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929
Ritratto di Vittorio Imbrian-i 673 tranquillamente com:ùncia così : « Debbo testimo01iarmi che, visto com'io morissi la prima volta, non m'era poi condotto male: aveva sopportate tutte quelle soonate, con la massima equanimità; né un muscolo del oorpo, né una fibra dell'anima s'era commossa ecc.)) È u01capitolo :ùn,cui l'uomo morto, dice come con nuovi sensi, e coi vecchi che ogni giorno più si consumano, disfacendosi per le vie delle nuove forme, avverte le cose, e magari il passo della do01na che move alla sua tomba e il fruscio delle sue vesti. E osservazioni di :finissima psicologia iro01ica si trovan nei suoi racco01ti maggiori e m:ùnori, con una ricchezz;a di invenzione che è sempre imprevista : e situazioni ardite, 0001dotte con pericolosa bravura, come nella novella del Capitano Ouzzocrea) il quale, per una donna di cui non sa che il nome e che ha conosciuta i01treno, si trova in u01a aggrovigliata situazione, a dover passare per ma– rito di lei, e come tale partecipare ai fu01erali, e vedere infine la lapide posta a sua moglie : « Alla Leocadia - -Moglie di Leo01ardo Ouzzocrea - Oapit3Jllo di Stato ,Maggiore - Rapita allo sposo in– felicissimo - La dimane delle sue nozze. )) L'Imbriani anticipa perfino, con consapevolezza ironica, certe forme di umorismo che sono oggi di moda, quella dei versi ingar– righiani e delle battute :ùn cui la «scemenza)) si considera come profo01da spiritosaggine. E anche qui giova osservare che mentre oggi la « scemenza)) spesso rimane tale, perché non move da spiriti profondi, in lui diventava spiritosa, perché era un modo per sca– ricare la teinsio01e di u,n,a moote troppo colta e ,nutrita. Cosi egli fa proporre da uno dei suoi pers001aggi certi « enimmi )) d~lla forza di questo: ~ un animal domestico Ohe sta fra le galline ; .Annunzia il dl che approssima, Cantando criccrichine; Porta una cosa in testa, Che chiamasi la cresta. È uno scrittore che non soggiace alla retorica (cioè al costume) del suo tempo : ed è però personalissimo, sia gli si offra agli occhi e alla fantasia, Pompei notturna, o Napoli a sera, sia che egli debba tratteggiare la vecchia Parigi con la sua morgue. E ,quale perso01alità di stile in tutti i suoi scritti ! È 01ella s:ùn– tassi che si vede il vero costrutto degli uomini, e credo che se runche gli uomini politici e gli apostoli religiosi si cominciasse a giudi– carli dalla sintassi (dico sintassi nel senso estetico e non in quello formale) molti errori di valutazio111e storica e soprattutto forse molti vuoti entusiasmi si eviterebbero. Ma insomma dicevo che la perS01J1alità sintattica dell' Imbriani è spiccatissima. Lo stile dell'lmbri3Jlli riesce alla forma artistica per vie mediatissime che devono portare :ùn luce l'umore e il :fiabesco: stile estremamente 43. - Pègtuo, BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy