Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929

Autobiografia 657 Arriva molto in alto colui che, avendo i mezzi ,per esser libero è tuttavia schiavo. ' . Tra le verità che si possono dire e quelle che 1110n si poss01110, es1:ste una frontiera. Lo scherzo passa in franchigia. Nell'invecchiare riappare l'abbozzo dell'uomo come nella casa h . ' e e s1sta abbattendo riemerg01110 sui muri i progetti dei capomastri. Per me non esistono che i sogni e i ricordi. Non ho presente. Mi. concedo due lussi : essere sempre sincero, e, qualche volta, · malato. La sfortuna è l'incapacità dell'uomo a modificare la propria natura. VI. - PARIGI. , Sono arrivato a Parigi nel 1906. Ho fatto il primo pasto nel 1910. Come l'autostrada collauda i motori, Parigi collauda gli uomini. Si può correre liberamente a tutto motore, ma attenti a non fon - dere le bronzine. Parigi, come fu Pompei, è ,una città eroica ed erotica, fatta per i giovani e per gli adulti, non !Per i bimbi né per i vecchi. I Francesi furono sempre maestri di distilleria. L'arte pittorica francese è profumo e liquore : ha distillato Spagna Fiandre Italia Cina Persia Congo. È difficile disabituarsi dalla lingua francesP,. È geometrica. Dei · tuoi !Pensieri fa dei cristalli e delle stellf'l come un caleidoscopio. In gioventù speravo di trovare il talento a Parigi, in Sardegna, in Bretagna, in Algeria. Ora, spero di scoprirlo in me stesso. VII. - ITALIA. Il pino italico. Rami di corallo tra correnti turchine. Albero immerso nella felicità. Amo il mare. È una belva imprigionata. Inquietudine antica ; furore astrale; tormento sessuale. Perché !Palpita? Queste colonne del Balbianello, avvolte in un paniere di rami e di foO'lie sono terse e linde fin negli interstizi come se, lavate or ora st~ss:ro ad asciuO'arsi al sole. E hanno due secoli. Atmosfera ~ ~ ammirabile: mi ricordo le muffe di Versailles. 42 - P~aBO.

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