Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929

A iitobiograjia 655 II. - GALANTERIA. L'amore come l'amicizia esigono una cosa sola: aver tempo. Le donne, cosi volubili in amore, perché cosi presto sazie, !Par– lano di « amore eterno>>- Somigli8Jilo a quel bimbo che, a gozzo pieno e con il piatto colmo davanti, allunga la mano verso il piatto di mezzo. Che cos'è più donna di una gatta? La piccola borghese è una pesca che non è stata in ghiaccio, non ha nuotato nello champagne, ma serba nell'alta peluria l'odor schietto e il calore del sole. Vuoi ,sedurre una donna? Sacrificale in pubblico ad uno ad uno tutti i tuoi amici. La gentilezza come la pazienza sono virtù che si attribuiscono alla donna; ma sono proprie dell'uomo perché sono le forme più squisite della forza. I miniatori sono uomini; i ricamatori, i niella– tori, gli orafi, i poeti, i :filologi, uomini. Si ,potrebbe dire di certe unioni che da passeggere diventano de– finitive. Sono cappi che si stringono in un nodo. A me stesso : Lorenzo il Magnifico amava le pastore, Vittorio Emanuele secondo le montanare; ma Cellini le serve, Rembrandt le serve. III. - ELEGAt-,ZA. Con la «campagna» abbiamo stabilito anche in Italia il divorzio. La donna «chic» di oggidi è una mummia senza pace: non fa che cambiar di bara. La camera è una bara; l'ascensore una bara; l'automobile una bara in cammino verso altre bare. Il corpo è fasciato e profumato, la faccia dipinta ed immota. Moda. - I parchi degli struzzi ora languono di fame, e la pan– tera non può Clljpireperché la perseguitino cosi. Maestà di portamento. - Il leone non è maestoso; l'oca si, è maestosa. I feticci della vita moderna sono quattro : ascensore termosifone telefono automobile. Se non ne possiedi almeno due, sei peréluto. iblloteca G no Biarico

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