Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929

Passaggio al Po 653 E girava 1llI1 gesto Ì1lltorno, su tutta quella vasta fertilità di terre ita]iane. Eravamo nel cuore dell'Italia virgiliana, nel suo penetrale più ubertoso e più pingue. Ho sempre amato gli argini, queste alture cordiali che ti conce– dooo di goderti vedute modeste ma precise sul paese sottostante, e sulle quali puoi camminare a lungo, sempre con quella dolce ~ompagnia a lato. Ma poi mi ricordavo di aver udito dire che quando il Po è in piena si formano nei paesi rivieraschi brigate di giovani che vanno attorno per gli argini c001una lampad\l, e un badile a turare ogni crepaccio, a rintoppare ogni falla pericolosa: e ·che le chiamano « Guardia al Po». Come nii piacque pensare a quelle brigatene errrunti di vigili pae~ani, in quei giorni di magra! E pure ricordai u111a descrizione cµe mi aveva fatto un mio amico di Dòsolo, del come il Po, bizzarro signore, regala e ritoglie interi ettari di terra ai contadini delle rive_. Ecco un bel caso. Al mattino uno si alza da letto e trova iillghiottito di colpo il suo orto, la sua vigna, il suo pioppeto, mentre u111 altro sulla ,sponda opposta rende grazie a Dio che s'è scoperto in fondo al suo orto un magnifico banco di rena sul quale potrà piantare e vig1I1a e pioppi, a suo piacere. S'è mai dato 1llI1 comme111to più perfetto al mors tua vita mea ? Ma ora stanlllo rialzando gli argini. Opera provvida, special– mente dopo le ultime piene che han messo a dura prova Torricella e Villasaviòla, ed altri paesi di queste sponde. Ma a camminarci su è -un affare. Ghiaia,· buche e lavori di sterro ad ogni momooto. Pur così, a passo a passo, avendo la gran voce del Po a lato e la lllotte amica, siamo venuti fino a Guaistalla, caimminrundo e can– tando, per eludere il tempo e l'oscurità. CARLO LINA.TI. BibliotecaGino B anca

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