Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929
756 P. NARDI, Fogazzaro, su docum,enti inediti era diflicile - vedute e soluzioni nuove. Qualche sua opinione viene ad accrescere la storia delle interpretazioni del pensiero politico del M~ chiavelli, che per lo più si sono venute mutando a seconda delle vicende uella nostra storia: prova fondamentale della vitalità delle sue idee e insieme della difficoltà di definirle. Altre affermazioni o ipotesi si rife– riscono ai disegni del Machiavelli e alle linee fondamentali delle sue opere; notevole ,sopra tutte questa : che i Discorsi, il Principe, forse anche l' A.rte della guerra dovessero essere parti d'un trattato compiuto e sistematico che il Machiavelli avrebbe preparato raccogliendo un largo materiale, che passò poi, smembrato e non fuso, in quelle tre opere. Il Mazzoni accenna rapidamente una dimostrazione: e, per i Discorsi e il Principe, il suo ragionamento è solido; senonché la necessaria brevità degli accenni fa desiderare un'analisi più minuta e lascia il dubbio che la compagine del Principe sia avvicinata un po' troppo a quella, più rilassata, dei Discorsi. Il che non toglie che sia vera l'osservazione generale intorno alla scarsa capacità det Ma– chiavelli di costruire un libro. A'ITILIO MOMIGLIANO. PrnRo NARDI, Fogazzaro, ~u documenti inediti. - Ed. Jacchia, Vicenza, 1929. L. 20. E questo un ritratto del Fogazzaro? Non direi. E nemmeno una rac– c.:olta di studi, di saggi critici sull'opera del vicentino. Piero Nardi an– cora una volta ha scritto un libro di variazioni: intorno a un motivo, a un tèma, intorno al Fogazzaro, ha lasciato che liberamente parlassero i suoi ricordi di lettore e d'uomo, la sua fantasia, e anche, si, il suo acume, la sua volontà critica. Ma non farei cader l'accento su quest'ultima facoltà. Il Nardi è, nel senso semplice e buono della parola, un dilet– tante; tra i suoi autori e i suoi libri, egli cerca diletto. Legge per go– der,si la lettura; e quando sceglie e giudica, il suo gusto è naturalmente temperato tra la psicologia e l'arte, tra lo scrittore e l'uomo. Si ac– compagna· col suo autore, ne prende il passo, modula la sua voce su quella di lui, gironzolano insieme per il paese: - Oh bello! qui; oh bello! là. - - 1Maquesta non è critica,! - E simpatia? Resta da dimostrare che anche la simpatia non giovi all'intelligenza. Più che al saggio critico, il Nardi mira al bozzetto; la sua linea ,è piuttosto sinuosa che risentita; meglio che i segni decisi gli piacciono le sfumature ; acquerrelli non acqueforti. Avviene a volte che il cartone si suga tutto, e quando avete 'finito di leggere una pagina o un capitolo del Nardi, se alzate la testa per ricordare, non ve n'è rimasto niente. Pazienza. I suoi autori, quelli con cni il Nardi fa miglior prova, sono i nostal– gici, gli sfumati, quelli che sul capo hanno « un alone», che intorno a sé creano «un'aria». Ieri furono i poeti della Scapigliatura, Praga, Tar– chetti, Boito ... , odor di tavolozza, o di crisantemi, o di zolfo; oggi è il Fogazzaro, profumo femminile venato d'incenso. E un libro a zigzag; qui una lettera, li una critica, adesso un ri- BibliotecaGino Bianco
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