Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929

738 U. Fracchia - Chi ? Quello zotico, quella testa di pipa ? - esclamò Massimo indignato : - Ma neppur per sogno ! Preferirei che si facesse mo– naca. - Eppure non è brutto, - osservò arrossendo la signora Celeste. - Non sarà brutto, ma non lo vorrei per cognato. - Povero Marcello, - disse allora la signora Celeste con un ri- solino roco, - proprio non lo può soffrire nessuno. Prima aveva ulllnemico in Benedetto, e ora con te llleavrà due. - Me ne rallegro per Benedetto, ma Alessandra che cosa ne pensa? - Oh, Alessandra, - rispose cantando la signora Celeste, - ca– piscila se ti riesce ! Si sa : è U1D.a r gazza. Massimo crollò le spalle scontento, e allontanò sua madre da sé COIIl dolcezza. Guardando verso il cancello, fece l'atto di volersi . alzare. - Non tornano, - disse. - Sei sta«ico, non vuoi salire imtanto nella tua stanza ? - gli domand'ò la signora Celeste: - Quando tornano, ci chiameranno. Massimo rimase qualche attimo pensieroso, senza rispondere. - Andiamo, - disse poi. Si alzò in piedi e, strofi1Dando le sue grosse scarpe sulla soglia, entrò in casa. XXXIX. Il no1Dno,seduto dinanzi alla tavola, s'era addormentato nella sua poltrona. Dormiva ad occhi socchiusi, con l'aria annoiata e piena di ,sussiego che hanno i giudici alla fililedell'udienza, e con quei pic– coli moti del capo di cui spesso si servono, pisolando, tant'è l'abi– tudilile, per mostrarsi svegli. - Oh, povero nonno ! Ce lo siamo dimenticato ! - esclamò Mas– simo entrando in casa. - ',l'aci, per carità, nolll lo svegliare, - sussurrò la signora Celeste: - Se lllonc'è Sandra, sono tragedie. Ora saliamo. Poi scen– derò io per spogliarlo. - Buonanotte, lllonnino, - disse ,Massimo a bassa voce. Prese il sacco che era rimasto per terra accanto alla porta, e in pulilta di piedi· segui sua madre su per la scala. La stanza che pro1Dtalo aspettava da due settimane aveva l'uscio sul corridoio. Era ampia, con due fine– stre, 1llD. letto alto sotto un baldacchino a fiorami, poche altre sup– pellettili e le pareti bianche. Nell'entrarvi, egli vide subito posata sul cassettone una fila di ritratti che formavano contro l'alzata a specchio una specie di curioso altarimo. Quella di mezzo era la sua fotografia fatta poco prima di partire per la guerra, vestito con la sua prima divisa da ufficiale, nuova fiammante e stirata a puntino, che nOIIlsembrava lllemmeno un soldato. A destra di quella, im un'altra fotograifia più vecchia, si vedevano suo padre e sua madre Biblioteca Gino Bianco

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