Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929
736 V. Fracchia _ Indipendentemente da me. Io sono u1110. E gli altri? Che cosa fa Benedetto ? È U1I1 bravo ragazzo ? E Alessandra ? - Sono tutti bravi, - rispose la signora Celeste : - Benedetto non vedeva l'ora di dive111taresoldato. Sognava i tuoi gradi, le tue medaglie. La pace è stata una gran delusione per lui, e ora dice che non sa cosa fare. - Meglio, meglio cosi, avrà tempo dlipensarci, disse Massimo : - La guerra è bella, ma fortunato chi può restarne lootano. - È un ragazzo serio, orgoglioso e irrequieto, - spiegò la si– gnora Celeste : - Non somiglia punto a tutti gli altri ragazzi. U111 po' di colpa poi ce l'ha il babbo : sempre a parlargli di te, che tUJ eri u111 vero Iupiter, che non se ne doveva dimenticare, e prendere esempio da te che cosa significasse u111 bravo soldato. Questo bastava a scaldargli la fantasia e svegliare in lui una specie di pUIIltod'onore. - Ah, diceva cosi il babbo? - chiese Massimo con u111'ombradi vanità nella voce. ' - Erano, al solito, le sue parole, - rispose la signora Celeste : - Se poi lo avesse visto partire, chi sa, poveretto, quanto ne avrebbe sofferto. - Povero Tata Stefano, chi sa quanto avrà sofferto runche per me, - disse 1Massimopreso da un attimo di commoziooe : - Quattro anni, mio Dio, so1110 lunghi. - Ti è parso molto invecchiato, a te, il babbo? - chiese dub– biosa la signora Celeste. - Non invecchiato, ma stanco, si, qualche cosa di grave nel suo viso, di affaticato, U111'espressionedolorosa che prima non c'era, e che mi ha fatto pena, - rispose Massimo. - E io? - Tu, al contrario sei sempre la stessa, - rispose Massimo sooza esitare: - Anzi, vuoi che ti dica la verità? Sembri quasi ringio– vanita. - Guarda guarda, ringiovanita addirittura! - esclamò con civetteria la signora Celeste : - E allora ? I miei capelli bianchi ? - I tuoi capelli bianchi ? - dlisse Massimo stupito : - Ma io non li ho visti! Dove sooo ? Nemmeno ora li vedo. - Oh, al buio certo 1110n li puoi vedere, ma ci sono, ci so111ò. E quanti! Sono tanti, ormai, che non li posso nascondere. - Che sciocchezze! Perché poi nasconderli? Una doo111ancora giovane e bella COIIl qualche filo bianco non è più adorabile delle altre? - Si, si, perché pensi che SOIIlO tua madre, - disse malIDco111ica la signora Celeste, .- ma io preferirei noo averli. Alla mia età ~ troppo presto invecchiare. Ce ne sono, figurati ! che alla mia età spo– sano uomini della tua, e s01110 ancora felici. E io, dopo tutto, non potrei aillche essere tua sorella ? Invece eccomi con i capelli già bianchi. BibliotecaGino Bianco
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