Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929

544 L. Salvatorelli punto ?) 1110n fu mai prete. Anche San Benedetto, secondo og111i vero– simiglianza, 1110n aveva ricevuto l'Ordine sacerdotale. La divisiooe di lavoro immaginata da Francesco no111 si poté effettuare. La chiesa gerarchica, dei cui sacramenti la sua reli– giosità aveva assoluto bisogno, e della cui autorità egli era figlio obbediente, 110111 comportava questo parallelismo di organismi e di funzioni. L'O11dine assunse rapidissimamente le funzioni pastorali dottrinali e politico-ecclesiastiche del clero secolare e regolare ; esso venne assorbito 111ella grande organizzazione ecclesiastica papale, e i frati Milllori, anzi, costituirono insieme co111 i Prea.:icatori l'eser– cito papale per eccellenz-a. 1111 questo consistette la vera trasforma– zione del francescanesimo, piuttosto che nella applicazione più larga della Regola e nell'abbandono della povertà assoluta. Se pole– miche e lotte si accentrarono visibilmente i111tornoa questi ultimi pu111ti,essi non erano in realtà se non espo111enti,o co111seguenze, dell'altra, più profo111da,trasformazione. Certo, la trasformazione non fu senz'altro degener~zio111e.Essa non soppresse il carattere di apostolato popolare del francescane– simo. Lo stretto legame col popolo, l'influsso profond'o su di esso 1·inÌango1110 per lungo tempo contrasseg111i dell'Ordine francescano (più tardi, i Cappuccini dovevano riprenderne per qualche parte l'eredità). Questo rimane, nel Due e Trecento, una delle maggiori forze morali della vita italiana. Il movimento dell'Alleluia, i Fla– gellanti, i Laudesi sono tutti i111 co111nessione più o meno stretta col francescanesimo (anche con l'Ordine domenicano, ma in quanto questo si era francescanizzato, cioè popolarizzato). Il fiorire del– l'arte che possiamo chiamare francescana, - sia per la sua ispira– zio111e il suo contenuto, sia perché suscitata dai bisogni dell;Or– dine, - è un momento saliente nella storia della cultura e dello spirito italiani. ,Ma è altrettanto innegabile che una gran parte del– l'attività francescana, dall"opera dell'Ordine 111ei tribunali dell'In– quisizione alla sua partecipazione attivissima nella lotta della chiesa contro l'impero, venne incanalata a pro dell'istituto eccle– siastico, più precisamente della Curia Romana; e che, a un secolo o poco più di distanza dalla morte del fondatore, quella missione popolare e laica di evangelizzazio111emorale che era stata in cima ai poosieri di Francesco di' Assisi, era passata in seconda lmea e aveva ·anche cambiato carattere nell'opera dei suoi successori. San Benedetto e San Francesco sono ambedue italiani, del cen– tro d'Italia: si può aggiungere, se si crede, di u111a terra abitata nell'antichità daUa razza italica. E le loro famiglie appartenevano a quei C•etimedi provinciali, che paiono .serbare più tenacemente le caratteristiche locali e nazionali. Spiriti religiosi in grado ec– celso, Dio e l'a01ima sono in cima dei loro pensieri, non le cose ter- BibliotecaGino Bianco

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