Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929
L' Esopo volgata 535 ERMEYJ'E E LO SCULTORE. Ermete, curioso di sapere che stima si .facesse di lui 111el mondo, presa forma d'uomo entrò nello studio d!'uno scultore. Vista lì una statua di Giove, chiese : - Quanto cqsta ? - Gli fu risposto : - U111a dramma. - Sorrise Ermete e chiese : - E quanto la statua di Era ? - Di più. - Vista allora una statua che rappresentava proprio lui, Ermete pensò tra sé : - Poiché io sono a un tempo il messaggero di Giove e il dio del guadagno, certo gli uomini mi terran1110illl gran conto. - Ne chiese dunque il prezzo. E lo scul– tore : - ,Senti, se mi compri le altre due statue, Ermete te lo do per nulla. · LA GENTE NUOVA E I SUBITI GUADAGNI. U111 camello cammmava attraverso un fiume. Defecò. E subito vide il suo sterco che lo sorpassava, portato avanti dalla éorrente. - Guarda mo', - fece il camello, - ti avevo adesso sotto la coda e già,mi stai davanti. ÙTTIMISMO DELLA MOSCA. Una mosca cadde Ìll1 ulll tegame di carne. Mentre già annegava illl quel sugo, si dlisse : - Ho mangiato, ho bevuto, ho preso un bagno ; venga pure la morte, che importa ? IL CAè\TEBRILLO. Per festeggiare un caro amico, i:w1 tale allestì un bel pran~o. Il cane di casa pensò allora dì mvitare ainche ·lui un altro cane : - Vieni, e vedrai. - Corse quello, e dinanzi a tanta grazia di Dio, nolll si teneva : - Che bazza ! che pacchia ! Per un pez:l)o, addio fame ! - Sotto la tavola il cane sospirava così, e dalla gran gioia dimenava la coda. Ma il cuoco che giusto vedeva quella coda correr qua e là, saltò su, afferrò il cane per le zampe, e lo buttò fuor di fi111estra.C'erano già lì sotto tutti i cani ad! aspettare: - Un bel pranzo, eh, amico ? - Figuratevi ! Bevi e ribevi, la testa mi gira ; e nemmeno cap~sco bene da che parte io sia uscito ! PIETRO PANCRAZI. bliotecaGino Bianco
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