Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929

5'.!6 i G. B. A 11,_rJioletti n u1la ; è bello a,ccarezzare la piccola testa fermandosi tiimorosi nei groppi dei c&pelli, diistricarli con grosse dita che si fanno insen– sibilmente leggiere. Non udire intorno più nulla. Ma presto la bambina si st•anca, sdvola a terra, fugge via. Preso da una sottile tr1stezza, il padre rimane solo dav•anrti ai fogli di carta che bisogna riempire e che sembrano freddi, disll!ID.ani,inu– tili. Ma correndo la brumbina incespica, cade. Al suo grido tutta la caisa è in allarme, rimbomba di passi, tutti chfo,mano a gran voce la piccola coane •se si fos•se perduta. Anche il prudre s'è alzato, smarri-to i,n volto come un co1pevole, si rimprovera d'aveTla lasciata . . fuggire così. Nulla. Non s'è frutta proprio nuUa, .ma è sì alto il piamto e diisperato, che pare non debba finire mai più. Fa male al cuore; una barrnbina di due anni e mezzo non deve soffrire, sarebbe un delitto, bisogna calmarla, ridere, i,nventare rapide diistrazioni. La fantaisia non soocorre subito, la solita rondine vola via daHa stanza, un confetto è ritrovato per caso in fondo a un cassetto, il padre baJtrtele mani a tempo di drunza e pare u,n enorme burattino vivo. Nessuno s'accorge della p-ropria smodata gaiezza puerile: la piccola non deve piangere. S'è calmata. Ora sta raccolta :ùn una gramde poltrollla, e non si può caipire a che ,pelllsi. Non si sa come possa scacciare i la noia della solitudine in cui bisogna lrusci-arla. Scende dalla poltrona, si mette a girare per le stanze, inquieta, avvilita; le voci la guidano come fili inv1sibili, la trattengono quando sta per correre, la di– stolg01I10precipitosa daigli og,gatti che non biisogna toccare, la inci– tano verso zone trrun,quille, senza spigoli di mobili o incirumpi di sedie, ed ella si sente iimprigionata dai divieti, la sua allegria è trop,po sorvegliata e protetta. Diventa pallida, gli oc,chi le si dilatano nello sconforto. - Sono ·stanca, - va infine a dire alla mamma. La madre la solleva, la fa ,sedere sulla tavola presso cui lruvora. Le dà una man– ciata di perline colorate, e la brumbina se ne contenta, si distrae irnbito. Poco dopo la tavola è tutta corsa da perline che fanno un lieve fruscio, balz3Jllloa terra come g'randine, fuggono sotto i mo– bili. Presa dall'ilarità, la barrnbina a un trrutto butta giù dalla ta– vola tutte le perline rimaste, ride allo ,spettacolo di quel rotolio dolce e vivace, le vien, ridendo, un singulto mpidò nella gola quando vede la mamma disperarsi e ceTcar di fermare quella fuga numerosa che pare abbia innaffia,to il pavimento. Presa dall':iJmpeto della di– struzione, la bamb:iJnaafferra un giornale, lo fa, in pezzi, lancia una palla di gomma sopra un mucchio di piatti, e la catastrofe è evitata per miracolo. La ferm3Jno, la supplicano di star tr3Jlllquilla : il riso 1e si spegne pian piano sulle labbra, ma gli occhi brillano di fur– beria beata. BibliotecaGino Biarico

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