Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929

Lettere di Alessandro Man::oni a Niccolò 'Tommaseo 523 potesse togliere, senza togliere insieme cosa, no[l solo piacente per sé, ma utile a una maggior cognizione del soggetto rappresentato; né so vedere qual mezzo si potesse sostituire il quale producesse l'effetto medesimo, e fosse più conveniente alla forma drammatica, di cui non mi pare che sia né possa essere il proprio dar cog.nizio[le d'Ulll fatto. So bene che si dice da molti esser ,questa la virtù e la perfezione dell'arte: rappresentar le cose con altro mezzo che quello il quale è proprio a rappresentarle; e si dice anche che l'arte arriva così a rappresentarle meglio! ma si potrebbe anche dire: datemi un quadrato composto di linee curve, che sarà più bello che non ne possa dare la geometria. Ma piuttosto l'è ora di finirla, [10[1 però prima di dirle oraoole; soame'!}te che i vel'.si mi sembrano in generale belli, e alcuni bel– lissimi. La ringrazio del piacere ch'Ella m'ha procurato con questa let– tura ; e a proposito dli.ringraziamenti, mi sovviene che non Le ho a,ncor fatti quei che dovevo pel DiziO[lario de' Sinonimi. Del quale Le dirò soltamto ,che m'è come un libro di scola, e lo è per altri ch'io conosco divoti al pari di .me di codesta lilllgua di cui Ella è sì buon maestro. Trasmetto i Dialoghi al'"Oonte Mellerio 1 ). Ella ci avrà in;vidiato le apparizfollli di Rosmilili ; ma le son proprio appariziO[li. Se non che il tempo di lui è speso i.n modo che non si ha quasi cuore di desiderarne più ch'egli non ne dia. Gradisca i cordialissimi saluti d'i mia madre, i complimenti di tutta la mia famiglia, e nii creda e mi voglia suo Brusuglio, 13 Agosto 1833. A. MANZONI. 1) Il conte Giacomo Mellerio (1777-1847), ricco gentiluomo e mecenate, amico e protettore del Rosmini. S'intende che i « Dialoghi i> sono il dramma del Tom– maseo. Fondazione Alfred Lewirf Biblioteca Gino Bianco

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