Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929
640 L. DAUDET, Paria vécit un eùiticio o una proi;pettiva,, ch'egli non ha_il gusto e la pazienza del vedutista,; ma a rivivere i propri ricordi in quell'ambiente nel quale un giorno furono azione. · Noti aneddoti gli tomano sotto alla penna; e ,figure e caricature che, con gli stessi. tratti, gli stessi ticchi, le stesse deformazioni, e quasi nelle stesse parole, egli ci presentò in altri libri : Coppée, Zola, Lemaitre, ~faurras, Mendès, Bainville, eoc. La polemica politica e letteraria ci bolle accanto; come se camminassimo in compagnia d'un instancabile quanto pittoresco brontolone. E quando la polemica comincerebbe a stancare, basta l'insegna d'una trattoria o d'un pizzicagnolo, bastano clue bottiglie polverose, scorte nella vetrina d'un vinaio di lusso; tfn nonnulla basta, a sciogliere l'estro in altri toni, nella memoria di ·cene, di bevute e di banchetti, con gente ·mustre, con genti) povera, ma tutti abboccati•. È come una passeggiata nel giorno che finisce il carnevale e la rivoluzione comincia; o tinisce la rivoluzione e comincia il car– nevale: dalle finestre, dai terrazzi, piovono mazzi di .fiori, uova di. cinabrese e mattoni; e dalla, strada si risponde con ma,zzi di fiori e revolverate. Con. la sua pratica di questo autore, chi legge può figurarsi senza fatica gli arti,fizi e le perorazioni, che ricollegano le varie parti d'un'au– tobiografia così smozzicata .. fra i crociccni e le piazze. Un bambinello narrava alla mamma che il carbonaio era sdrucciola,to sul ghiaccio del cortile, mentre portava in cucina la balla l1el carbone; e che lì in. terra, mezzo stronco, « s'era, messo a pa.rlare d'Iddio » (in realtà, a bestem·– miare). Quando letterariamentè sdrucciola o casca, il Daudet ha, tutto un Olimpo di cui« mettersi a parlare». È _più versatile di Douglas nelle famose battute d'arresto col fazzolettone e' l'anello: « conoscete questo giuoco? » Poincaré, Zo'la, Hérédia, Painlevé, ecc., pagano le spese di questi giuochi d'obbligo, mentre lo scrittore ripiglia fiato. Ora ci s'è a,ggiunta la risorsa della Santa Sede. Toccandosi il cappello, perché stiamo pa-ssando davanti a uuà chiesa, sentitelo come v'informa nei rigua,rdi del .Segretario di Stato. Ma veramente grandiose le pagine che descrivono zone di Pa– rigi infeste, dove il groviglio, il formicolio sociale fermentano di ,viz.io e delitto. Quarant'anni di giornalismo, di scanùali, di rissa po- , litica, nn'esperienza della vita- parigina cli'e non ne ha di più un pre– fetto di polizia; e lo stile muscoloso di Dandet, quel suo gusto popolare e quasi antico, quella facoltà di compassione che non esclude un .che di ciriico e sfrontato, come in certi grandi medici e uomini di toga, hanno prodotto raffigurazioni di ben a.ltro nervo che non la «satanica>> Parigi vista attraverso l'assenzio dei poeti maledetti ,da tre a soldo, e pittori equivalenti. An<;ora una volta, l'abito tecnic-o, il vecchio ti– rocinio negli spedali, hanno reso allo scrittore ottimi servizi. Davanti a questi quadri si dimentica che, in altre parti del libro, nella sua foga il Daudet non ha fatto ne;mche a tempo ad accorgersi di star un po' ripetendo e imitando sé stesso. EMILIO OEccHI. UGoOJE'l"I'I, Direttore responsabile Fondazione 1Ufred.Pm~NRICO-ARIANI--::-viAs-:-GALLO, 33---F-•I-R-EN-JZE. Bibliot~c.a Giuo Bianco ._ Libroctonato .:~~~~~ Elli: ~~~-~ .. t
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