Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929

H. HAUVE'r'l'E, L' Arioste et la poésie chevaleresqiie à Ferrare 619 doviziosa di carni dorate e opulente, di sete ricche e cangianti, con la chioma tizianes-ca ai venti, sarebbe stata altrimenti una bellissima crea– tura di voluttà e di gioia. Allora, sì, siamo d'accordo, la sostanza può sembrare davvero « légère ». (Ma per gli Italiani, questo motivo della traduzione non vale; e l'Ariosto è un poeta che si può capire quasi senza commenti. Le ragioni sono altre, e diverse; ma il discuterne ora sarebbe inopportuno). Il libro deU'Hauvette è dunque un vero e proprio breviario ario– stesco per coloro che vogliono iniziarsi alla lettura del poema ; ed io spero che esso gioverà non solo ai Francesi che, comunque, benché in– vogliati a leggere, dovranno prima imparare l'italiano, ma anche agli Italiani, c;he, i:i;tsomma, l'italiano lo conoscono, o quasi. Conoscere « i gusti e i costumi della società in mezzo alla quale il capolavoro è fio– rito»; conoscere l'uomo e il poeta, e la sua indole « dolce, affettuosa, ... amabile, profondamente umana», il cui « epicureismo è nobilitato da un velo leggero di malinconia >> ; studiare le sue opere minori, le liriche, le commedie, le satire, dove l'uomo è ancora vicino a noi e, svelandosi, ci aiuta ad intendere il poeta; da ultimo, esaminare il poema per ren– derne più accessibili le bellezze: questo è il piano dell'opera. Diciamo subito che per noi la parte storica e biografica è la più importante, non s9lo perché essa, almeno in un'opera riassuntiva e agevole, è la più singolare, ma anche perché, nel tracciarla, mi sembra che la mano dello scrittore sia stata più abile e più leggera. Da questa biografia onesta e tranquilla non appare un Ariosto di– verso da quello che già conoscevamo; d'altra parte, se il contorno può essere ricco di fatti e di avventure galanti od atroci che l'Hauvette sa mettere in giusta luce, la vita e i casi dell'Ariosto non son certo di quelli che si prestano per una biografia, come dicono oggi, « romancée >>. In fondo, la sua vita vera era quella dei suoi sogni; l'altra, fu sempre segnata con un sigillo mediocre. Anche dei suoi amori, che furono molti, poco sappiamo; d'altra parte, il solo vero amore di questo poeta che adorava le donne ma ne aveva ben poca stima, quello per la Alessandra Benucci, ci è noto in parte, e con molti veli oscuri. E poi, l'Alessandra dei qocumenti notarili, è un'altra; dice bene l'Hauvette: « Évidemment, ce n'est pas cette femme-là que l' Arioste a connue, aimée et chantée. >> Sì: e anche l'Ariosto che ha scritto l'Orlando non è quello delle Satire, dall'ideale casalingo e mediocre. La sua vita era in un altro mondo ch'egli si era creato con la sua fantasia prodigiosa. Per chiarir la materia, o, come si diceva un tempo, la macchina del Furioso, il critico ne smonta« pièce par pièce les rouages. >> È un gioco difficile, la cui utilità può apparire evidente soltanto nella ricostru– zione. L'Hauvette distingue tre azioni principali - l'azione epica, l'azione sentimentale, e l'azione romanzesca e genealogica -, a cui aggiunge in gran numero 1~ azioni secondarie: le avventure di Astolfo, di Zerbino e Isabella, di Brandimarte e Fiordiligi, di 1fandricardo e Boralice; vengono da ultimi gli episodi isolati: Ariodante e Gine– vra, Olimpia e Bireno, e Ricciardetto, e Fiordispina e Fiammetta, e Giocondo .... Ora che la bella macchina è smontata, si potrà anche BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy