Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

La Stella del Nord I r , 4fl3 I I line trasparenti, palme, barchette a vela, salici pian'genti, colonne. sipezzate,1tempietti e piramidi, il tutto sommerso in atmosfere' non si sa qurupto artefatte e spettrali ; e dalle loro fauci spalancate e solitamente barbute di pampini e di racimoli, !Partivano lingue sot– tilissime e così lunghe che non solo, con mille ghirigori e colori correvano torno torno al soffitto, formando qui una farfalla, là una ros~, ma, incontrandosi poi tutte nel mezzo, v'intrecciavano, un complicato 'ricamo di cui sarebbe stato impossibile trovare la fine. Benedetto pareva appu,nto perduto in uno di .quegli inestri- 1 cabili nodi, quando Alessandra entrò. Non volse neppure il capo a guardarla e rimase immobile, muto, come se non fosse entrato nessuno. ·' I - E cosi, Benedetto ? - chiese Alessandra. Benedetto 3JPri appena le labbra. - Non parte, non parte più, - disse freddamente: - Si resta qui tutti. Alessandra non nascose il prol{)rio stupore e la propria gioia. - Davvero! - esclamò: - Te lo ha detto lu'i stesso?. - Sì, poco fa, - rispose secco Benedetto. - Ma come! Il babbo non part'e più, tutti i nostri timori sva- niscono, e tu me lo dici con questa voce, con questo viso? - qome dovrei dirtelo ? Non è che una notizia di cronaca. Con un salto fu in 1piedi e, accesa una sigaretta, ne aspirò ner– vosamente tre q quattro boccate con tanto impeto che il fumo gli entrò nel naso e negli occhi e lo fece lacrimare. Egli dovette rima– nere un attimo cmi gli occhi chiusi, trattenendo il respiro /Per sof– focare la tosse che gli pungeva la gola. Sembrava un bambino al quale, all'improvviso, avessero fatto fare un tuffo. Passata questa piccola burrasca, si mise a sedere di traverso sullo spigolo della tavola e incominciò a dondolare forte una gamba. - La vita non è che cronaca, cara mia, - esclamò con sar– ' casmo : - E quella di oggi, me la ricorderò l{)erun pezzo. , - Non sei conte,to che il babbo non parta? - chiese Ales– sandra sempre più /Perplessa. - Contento ? Altro che· contento, ma per lui e per voi sola– mente, - rispose Benedetto mentre il suo sarcasmo si voltava i~ tristezza. - Quanto a me, /Preferirei che ,,,miavesse dato due sonori ceffoni e che fosse partito. - Non ti capisco, - mormorò Alessandra. - Mi capiresti, se lo avessi veduto, - disse Benedetto: - Sono sicuro, vedi? sicuro come vorrei essere sicuro di un'altra cosa, che' mi sta qui, sul cuore, che egli mi ha mentito, mentito come un bam– bino, parola per parola, su tùtto, salvo che su un ipunto : quello che a voi importa, e cioè che non partirà. Bi61ìot~ca Gino Bianco f \

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