Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

La Stella del Nord 461 il suo amico Pepi. Ohe cosa ipoteva valere? Un'isola che aveva la forma di un giglio : era l'isola alla quale avrebbe dovuto appro– dare quella nave, e bisognava pure scartarla. Un fante con una bacchetta e un cipiglio da scabino : era Benito. Un altro re, nero e triste, ed era lui stesso. Una chimera, che senza viso né b·estiale né umano si reggeva come un'aquila ad ali spiegate, sul culmine di una montagna : erano i suoi vaghi sogni. Infine unà, strega che si sosteneva sulle grucce, scalza, lacera e sparuta, ed era la realtà che gli veniva incontro. Il re triste, la chimèra e l'orchessa si con– fondevano poi in un'unica carta, la sola che egli potesse giocare : e su questa vedeva la più deserta figura che occhio umano abbia mai contemiplata, simile a un vento, a una nuvola, a una notte buia, 3t un abisso, ed era l'ignoto avvenire, l'invisibile caso. E in– tanto bisognava uscire da quell'angoscia e persuadersi che, se anche non avesse mentito a suo figlio, da lui e da Celeste, contro la loro volontà, egli non avrebbe avuto mai il coraggio di distac– carsi; che alla iprima lacrima di Alessandra si sarebbe sentito di– sarmato ; e che ormai la sua unica salvezza era di costruire su quella bugia una qualsiasi verità, una vita qualsiasi. Prese quindi un foglio di carta e, avvicinata la poltrona alla tavola, stette un momento con la penna sospesa a mezz'aria, çome si vede in quelle tele nelle quali un ingenuo pittore ha voluto sim– boÌeggiare l'Ispirazione. Poi piegò n capo e incominciò a scriver,e. Coprì tutta una facciata della sua nitida e ordinata scrittura. Poi voltò il foglio, -e continuò : , « Ooine vedi, caro Massimo, il caso mi ha voluto aiutare. Io incomincerò tra pochi giorni la mia campagna di assaggi, e, quando Mremo accertato l'esatta natura, l'im1Portanza e la qualità dei giacimenti, procederemo alla costituzione di un grande consorzio, al quale nel momento attuale non ipotrà rimanere estraneo lo Stato. Il conte Pepi vede le cose in grande, all'americana, come si dice da noi, e forse per questo ci siamo presto trovati d'accordo. ' « Sono tanto più lieto di darti questa notizia, in quanto si risolve così definitivamente, o almeno per molto tempo, il problema della nostra vita che incominciava a farsi, se non grave, preoccu– pante. Io mi ero risolto al primo viaggio !Perché non vedevo di meglio intorno a me, ma né concepivo grandi siperanze né mi sen– tivo tranquillo, dopo la disgraziata fine della Stella del Nord) all'idea di avventurare nuovamente la nostra famiglia, con due donne, un vecchio.... (qui il maggiore Iupiter ebbe un attimo di esitazione) e un ragazzo, in una traversata pericolosa. Anzi, questo pensiero mi turbava così profondamente che avevo quasi deciso di lasciare gli altri al sicuro in una qualsiasi città del continente e di proseguire il viaggio io solo. Ma questa risoluzione non faceva I B"bhoteca Gino Bianco

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