Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

458 U. Fracchia Si era raddrizzato tutto sulla persona che, in quella lunga veste da, camera, sembrava già tanto più alta del naturale. Di lassù egli lasciava cadere sul figlio uno sguardo ipieno di cruccfo. - Castigami, - disse Benedetto con straordinaria fermezza, - ma non partire senza di noi. , - Come? Ohi discorre di ipartire? - gridò il mag·giore Iupiter, incespicando in queste parole tuttavia così semplici. - Puniscimi, - ripetè Benedetto, - ma non partire senza di noi. O con noi o non partire. Il maggiore Iupiter ricadde sul letto. Quello che più lo col– piva nelle parole del figlio era la loro chiarezza, il tono calmo e fermo con cui Benedetto le aveva ipronunciate, e l'impossibilità as– soluta di non prenderle nel loro significato letterale e immErdiato. Ora guardava la lettera ed ora Benedetto. Era un ragazzo confuso e timido, chi non lo avrebbe notato ? e se ne stava lì rosso in viso e a testa bassa. Eppure quelle parole erano iproprio uscite dalle sue labbra. - Benito, - disse :finalmente con uno sforzo penoso. - ti rendi conto del dolore che dài ora a tuo padre? (Questa frase gli parve incredibilmente breve e meschina.) éhe tu abbia letto questa let– tera è male, - aggiunse senza fermarsi, - ma che tu venga da me, doipoaverla letta, a chiedermi conto di quello che io ho creduto bene di scrivere in questa lettera, non pensi che sia una P.olpa millf>volte più grave? - Pai_pàmio ! - esclamò Benedetto. Il maggiore arrestò, alzando una mano, quello slancio affottuoso. - Appunto perché sono tuo padre e perché mi vuoi bene, - disse, - se hai letto questa lettera, devi anche sapere che cosa io mi asipetto da te. Primo : tacere ; secondo :. obbedire. Aveva alzato prima il ipollice e poi l'indice, per enumerare tuttj i doveri del figlio. Ma rimase sospeso, con quelle sole dita alzate, e ne iprovò un certo imbarazzo. - Tacere e obbedire, - ripetè con forza : - obbedire e tacere. Una silenziosa obbedienza. Questi sono i doveri che il figlio ha verso il padre. - Non questi soltanto, - disse Benedetto. - E quali altri ? - chiese il maggiore Iupiter, stupito che suo figlio ne conoscesse altri dei quali egli si era dimenticato. - Quello di aiutare il proprio padre se è in bisogno. Quello di lavorare per lui. - Questo non è ancora un tuo dovere, - esclamò il maggiore Iupiter: - Ne hai altri da comipiere prima di questo. Pensa al tuo dovere di soldato. Né io sono così bisognoso da chiedert<>lo. Che cosa sono io? Un infermo? Un vinto? BibliotecaGino Bianco

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