Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

HO A. Sorani al suo spirito, un cielo e un sole chiarificatori, una società indigena non ancora sofisticata, una umanità con la quale egli si può ricon– ciliare fuori dalle tregende del cerebralismo euroipeo od ameri– cano. E all'amore iper l'elementarità ingenua e saggia, nuova ed antica, del nostro popolo, egli non sa disgiungere il gusto per il pittoresco delle nostre feste e delle nostre cerimonie religiose, come per la ricchezza del nostro linguaggio e la bellezza delle nostre opere d'arte, argomenti anche rper lui di felicità intellet– tuale e di letizia stilistica, sia che si ponga a descrivere il Palio di Siena o lo scoprimento del Volto Santo a Lucca, sia che ci porti con lui a Santa Margherita a Montici o a Monte ·senario o a Pie– tramala o sul golfo di Luni, e da queste escursioni escono pagine 1piene di sensibilità, di colore e di sapore, che si lascian lontano le guide e i ciceroni. Ma,, se è facile incontrare e conversare con Aldous Huxley anche allo svolto d'una delle nostre vie, non è facile scoprirne il segreto, leggerli negli occhi stanchi dietro le lenti, che un tempo soccorsero la sua quasi assoluta cecità e oggi servono la sua inguaribile smania di sfogliare e di vedere, o aver confidenze dalla sua parola refrat– taria, che anche al calore della cordialità più sincera, provata e spontanea, non scioglie i nodi istintivi d'una segreta timidezza, d'una cautela meditativa. Parlate ad Aldous Huxley d'un trattato di biologia o d'una storia dell'Antico Egitto e la sua loquela si farà più fluente, ma, se gli parlate di lui stesso, sopratutto le prime volte, si ritirerà in sé, renitente e selvatico. Huxley non è eloqµente che nei suoi libri, nella sua pagina svariata, plastica, scintillante, d'una eleganza stilistica :flessuosa, sinuosa, che rende florida e amena anche la ipiù arida e pietrosa materia intellettualistica, che può dire anche le cose più ardite e scabre con un linguaggio che sfiora e insieme abbraccia e stringe. Huxley non si confessa che nei suoi personaggi, i quali non agiscono quasi mai, ma parlano sem– pre, poiché nella discussione e nella conversazione è la loro azione, riepilogano la loro personalità e la loro vita, fanno l'analisi e il processo della personalità e della vita altrui. Alle 1prime, saremmo tentati di far risalire questo riserbo dello scrittore su sé stesso ad una incancellabile iIIlJpronta vittoriana, che accresce le sue complicazioni interiori. Perché questo novissimo scrittore di romanzi, di novelle, di sag,gi, di diari, così spietato e divertente analista delle incongruenze e deliquescenze intellettuali e morali più moderne e contemporanee, è forse tuttora, per molti vincoli e lasciti familiari, legato al vittorianesimo. Suo padre, Leonard Huxley, era figlio di Thomas Henry Huxley, il famoso biologo; sua madre era Giulia Arnold, nipote di quel dottor Arnold di Rugby che Lytton Strachey ha così maliziosamente descritto in · BibliotecaGino Bianco

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