Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

430 G. Piovene il grano. Francesco, per consuetudine cittadina, assunse in iprin– cipio con la ragazza del popolo un tono di benevolenza un po' iro– nica, di coll[)iacenza autorevole; ma subito l'abbandonò, perché s'accorse che l'altra combatteva con un'arma più forte: quella semiplicità dei modi che, pare, non sospetta nemmeno delle pretese degli altri. Nacque fin dalla prima sera tra Francesco e la giovane ostessa un amore sipeciale, che si mantenne cosi qualche giorno, e non (lbbe altro motivo di discorso che la cucina. Egli aveva ripreso alloggio nell'osteria davanti a_lvicolo, e veniva ogni sera a pranzar nella stia. Gli fu concesso di manifestare, dopo mangiato, i suoi desi– deri per il giorno dopo : ed 6lla lo ascoltava con un sussiego amo– revole, come se fosse proposto un quesito alla sua riflessione. Ji,ran– cesco si raccom~ndava : - Ne pourriez-vous pas me faire troitver de la poulente ? - Ella rispondeva : - oui 1 - come per concedere dignitosamente se stessa. Passati pochi giorni, Francesco s'accorse che gli oui della giovane gli avevano vuotato per tre quarti 1., tasche. Abitare ad Aosta senza tornare all'osteria gli parve impos– sibile, e quasi sleale. Era nato in lui in quei giorni un senso di dignità e di coraggio: decise di andare senz'altro a Torino. Solo, la sera prima di partire, non sapeva come congedarsi ; s'accusava di scambiare per affetto una cortesia d'albergatori; ma quando la giovane si fermava a discorrergli, tremava che ella tacesse: perché ad ogni pausa, gli pareva giunto il momento d'an– nunziare la sua partenza, e si trovava al bivio tra quelle parole che gli si fermavano in gola e, non dicendole, un senso penoso di viltà. Parlò solo costretto, quando ella chiese alle frutta: - Voyons 1 monsieur veut que f achète quelque chose pour demain ? - Disse un : - J e pars - strozzato e, dopo una [Pausa, come chi ha per– cosso la persona che l'ama, e se ne pente, e vorrebbe ritoglierle almeno il dolore, conti_nuò a dire che l'estate prossima sarebbe certo tornato; anzi no, non l'estate, aggiunse, quando l'immagine del– l'anno da trascorrere gli balenò alla mente, come un grande vuoto; sarebbe tornato l'inverno, con gli sky 1 senza amici. Gli pareva di promettere ipiù di quanto non potesse mantenere, da buon medico, per lenire il dolore. Gli preparassero per l'inverno, una buona camera; si ricordassero che doveva esserci una scrivania, rivolta verso il chiaro. Con questa minuzia, nel vivere anticipatamente il futuro, voleva provare alla ragazza che sarebbe venuto veramente, che era proprio sincero. - Anzi, - disse in italiano, dimenticando che in quei giorni parlava francese per cortesia, - andiamo a vedere la camera che mi darete. - Passò nell'altra stanza, salutò la madre che allattava, e questa volta non ricoiprì la mammella, come s'egli fosse di casa. - O'est dommage 1 - disse la ragazza rientrando BibliotecaGino Bianco

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