Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929
Ragazzo ben educato 423 -compiaceva a guardare la luce, e poi a sorridere, per vedere come faceva, se ancora ne era capace : a osservarsi la mano : atti che si svelavano la prima volta nella loro intimità. Soprattutto in– ·sisteva nel riconoscere quanto si sentiva felice. Quest'animo si era prolungato in lui, fino alla sua venuta ad Aosta. Dedicò le prime ore a scovare un alloggio, passando per tutte le bettole in cerca della meno costosa. Si stabilì in una eccentrica, situata dove la via s'allargava davanti allo sbocco d'un vicolo, la quale gli offrì, per cinque lire la notte, una camera. Per acce– dervi s'attraversavano camere più grandi già occupate da altri. Il primo giorno Francesco vi rimase chiuso, come se, sprangato l'uscio, l'ignobile alloggio fosse scomparso, e l'avesse fatto egli con la sua vista e _i suoi passi : . simile a chi, per orrore dellà prigione, barrichi la sua cella. Dopo s'avvezzò a scendere e se– tlere a un tavolo d'angolo della sala comune, la sedia volta agli · avventori, osservandoli senza riguardo. Dei pochi abitanti d' Ao– sta, che frequentavano il ritrovo, ritenne l'impressione che non v'entrassero per divertimento, ma si _rinchiudessero; e davvero parevan reclusi, condannati a tracannare vino senza discrezione, a tagliar fette di pane con grandi coltelli simili a, trincianti. Se v'era una lite, mentre gli interessati s'accapigliavano, gli altri con– tinuavano a mangiare e a bere, scambiando sobrii commenti e paci– ficamente incitandoli. Questa medesima tranquillità avevano verso di lui, e parevano non accorgersi della sua presenza, benché egli passasse le ore a :fissarli. Sull'architrave della porta d'uscita l'oste appendeva, a mo' d'insegna, una gallina selvatica, una lepre, una starna: mentre la moglie e la figlia sedevano contro gli stipiti a osservare chi entrava, vestite l'una d'un abito nero e l'altra d'uno rosso, ma ambedue ornati da piselli bianchi. Di sera Francesco rientrando passava tra le due donne impettito, l()erché temeva che non si curassero di salutarlo. Cercava di essere in camera prima dei suoi vicini, per non rivederli jpiù come la seconda sera, bocconi sui letti, ignudi per il caldo, dormire sudando. Ebbe fastidio quando seippe che il vicolo di rimpetto all'osteria -era destinato al traffico delle donne. Di giorno era come morto ; la sera, verso le nove, ad ogni :finestra s'affacciava un volto di mon– tanara; un volto ili ronfog-ata, con placida espressione d'offerta. Alle undici le donne si ritiravano tutte, si spegnevano i lumi, e il vicolo ritornava deserto. Solo allo sbocco della via grande indu– o-iavano ancora per poco i compagni; non già uomini di pelo ruvido, di guardatura subdola o losca; ma bei ruffianelli giovani e dolci, -che sogguardan(].osi, seduti sui gradini o !Per terra, parlavano con fare amichevole, con un suono bianco nella voce, di cui Francesco godeva come della perdita al gioco. Biblioteca Gino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy